Trieste, teppisti arcobaleno tentano di zittire Meloni durante il comizio. Ma lei li sfida: “Non ci fate paura”

Di Gli ultras del ddl Zan a quanto pare non tollerano chi la pensa in modo diverso. E l’ennesima dimostrazione è arrivata a Trieste dove alcuni attivisti Lgbt hanno cercato di “zittire” Giorgia Meloni intervenuta per un comizio elettorale. Appena la leader di FdI ha preso la parola sono partiti cori: “Parla di diritti”. Poi una gigantesca bandiera arcobaleno ha sventolato di fronte al palco. Qualcuno ha urlato: “Ammaineremo le nostre bandiere”.

Ma la leader di Fratelli d’Italia di certo non si è lasciata intimidire e così alla fine del suo comizio ha risposto per le rime a chi l’ha attaccata: “Ho parlato di diritti, dei diritti dei bambini”. Poi la Meloni ha aggiunto: “Noi non abbiamo paura delle etichette – ha replicato – siamo omofobi perché non siamo d’accordo sul ddl Zan. Siamo omofobi perchè siamo contrari all’adozione da parte delle coppie omosessuali.

Faccio una domanda ai nostri amici – ha aggiunto riferendosi ancora alle voci provenienti da lontano – così rispondono loro. Non ho paura di argomentare le mie tesi, loro sì, io no. In Italia non è consentita l’adozione da parte dei single, l’Italia è singolofoba?”. “In uno Stato giusto- ha proseguito – quando si tratta di bambini senza famiglia, bisogna garantire il massimo dello standard: una mamma e un papà.

Vuol dire amare quel bambino. Si può parlare con garbo di questo? – ha concluso – La legge Zan nulla c’entra con la discriminazione degli omosessuali, per parlare di questo siamo sempre a disposizione per chi ne volesse parlare seriamente”. Forse gli ultras del Ddl Zan dovrebbero chiedere spiegazioni al Pd che di fatto ha rinviato la questione a dopo le amministrative.

L’urgenza tanto sbandierata prima dell’estate si è sciolta col sole di queste settimane. Ma a quanto pare l’odio politico di chi sostiene la legge verso chi la pensa in modo opposto non è ancora finito. La Meloni nel corso del suo intervento ha poi puntato il dito contro Enrico Letta: “Oggi Letta dice: ‘faccio un appello ai partiti e ai leader politici, non facciamo giochi di palazzo. Letta? A Me? Ma se state al governo da 10 anni senza aver vinto un’elezione”.

Infine un affondo sul ministro degli Interni, Luciana Lamorgese: “Ho detto che il ministro Lamorgese si deve dimettere e lo confermo. Il ministro non fa il suo lavoro. Lo voglio dire a Mario Draghi, il governo dei migliori. In conferenza stampa dice che Lamorgese ha lavorato benissimo. E non è l’unico che pensa che ha lavorato bene. Voglio un ministro degli Interni che faccia il suo lavoro, che vuol dire rispetto dei confini e delle regole. Basta zone franche” ha concluso Meloni”.

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