La capsula Inspiration 4 è rientrata. Da oggi andare nello spazio è un po’ più normale

La capsula Resilience, una Crew Dragon di SpaceX, è rientrata sulla Terra stanotte, ammarando nell’Oceano Atlantico e trasportando per la prima volta un equipaggio composto esclusivamente da astronauti privati non professionisti (Jared Isaacman, Sian Proctor, Hayley Arceneaux e Chris Sembroski). I quattro sono rimasti in orbita terrestre per circa tre giorni, partendo dal Centro Spaziale Kennedy il 16 settembre scorso. 

Oltre al trasporto del primo equipaggio interamente composto da non professionisti (che comunque si sono dovuti sottoporre a un addestramento non trascurabile), la missione ha stabilito molti altri primati: prima donna di colore pilota di un veicolo spaziale (Sian Proctor), persona statunitense più giovane nello spazio (Hayley Arceneaux, 29 anni), primo astronauta con protesi (Arceneaux), volo più lontano dalla Terra dai tempi delle missioni Shuttle verso il telescopio spaziale Hubble (590 km), finestrino più grande mai usato nello spazio, primo riutilizzo completo di una capsula per equipaggi e riutilizzo più rapido di una capsula (meno di cinque mesi tra i due voli della Crew Dragon).

Per quanto riguarda specificamente SpaceX, questo volo rappresenta la prima volta che l’azienda ha gestito tre capsule contemporaneamente nello spazio (altre due sono attraccate alla Stazione Spaziale Internazionale), il primo volo libero di una Crew Dragon (i voli precedenti avevano tutti avuto come destinazione la Stazione), il primo ammaraggio di un equipaggio nell’Atlantico e il primo uso di un vettore Falcon 9 che ha già volato due volte per trasportare un equipaggio. 

Un volo spaziale di questo genere può essere visto come un costoso esempio di turismo per miliardari (il volo è stato pagato per tutti e quattro da Isaacman) la cui utilità scientifica è marginale, ma al tempo stesso ottiene un risultato mediatico e tecnico estremamente importante: una normalizzazione del volo spaziale.

SpaceX ha dimostrato di essere in grado di far volare nello spazio e di riportare sulla Terra un gruppo di persone non specialiste, in condizioni di salute normali, dopo un addestramento non estremo, con una capsula riutilizzabile. Il costo del volo resta ampiamente al di fuori della portata delle persone comuni, ma è comunque enormemente più basso di quello dei voli spaziali precedenti con equipaggio. Questo significa maggiore accessibilità dello spazio non tanto per gli aspiranti turisti con il portafogli rigonfio, ma per chiunque lavori nel settore aerospaziale e abbia grandi competenze che però non poteva portare nello spazio per via delle proprie condizioni fisiche o per motivi di costo.

Chris Sembroski guarda Balle Spaziali durante il rientro dallo spazio.
Gli astronauti durante la fase finale del rientro, con la capsula sostenuta da quattro paracadute.
Appena prima dell’impatto con l’oceano. Credit: Inspiration4.
L’istante dell’ammaraggio.
La Resilience in attesa di essere caricata a bordo della nave appoggio Go Searcher.

Fonte: SpaceX, Eric Ralph, Inspiration4, Charles Fishman.

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