Boldrini e Cirinnà “starnazzano” contro la statua con il “lato b formoso”: “È sessista, va rimosso”. Lo scultore le zittisce

Di Cristina Gauri – Salerno, 27 set — La statua della Spigolatrice ha il lato b un po’ troppo in evidenza, e le femministe si incazzano. Succede a Sapri, in provincia di Salerno, dove l’inaugurazione della scultura in bronzo dedicata alla lavoratrice dei campi cantata da Luigi Mercantini ha fatto drizzare le antenne alle pasionarie di casa nostra.

Come detto, la statua si ispira a una ragazza celebrata nella nota poesia sulla fallita spedizione di Sapri di Carlo Pisacane. Mercantini racconta la disfatta dal punto di vista innocente di una addetta alla spigolatura del grano, che per caso assiste allo sbarco, incontra Pisacane e se ne innamora. La spigolatrice decide di seguirli in combattimento invece di recarsi al lavoro, ma assisterà al loro massacro da parte delle truppe borboniche.

Il lato b della spigolatrice manda in tilt la Boldrini

La statua, inaugurata alla presenza dell’ex premier Conte che si trovava in tour elettorale a Sapri, è finita nel mirino di Boldrini e compagnia lamentante a causa dei glutei, a detta di alcune troppo pronunciati e definiti. “Ritrae la donna come un oggetto sessuale, è offensivo”, tuonano le femministe. Più che ostilità al sessismo, suona come il rimbrotto di una comitiva di talebani.

«E’ un’offesa alle donne e alla storia che dovrebbe celebrare — scrive su Twitter l’ex presidente della Camera ed esponente del Pd, Laura Boldrini — Ma come possono perfino le istituzioni accettare la rappresentazione della donna come corpo sessualizzato? Il maschilismo è uno dei mali dell’Italia».

Le ha fatto presto eco la Cirinnà, che, sempre per non tradire lo stile talebano di cui sopra, invoca l’abbattimento del chiapputo monumento. «A Sapri uno schiaffo alla storia e alle donne che ancora sono solo corpi sessualizzati. Questa statua della Spigolatrice nulla dice dell’autodeterminazione di colei che scelse di non andare a lavoro per schierarsi contro l’oppressore borbonico. Sia rimossa!».

Ma lo scultore non si scusa 

Lungi dallo scusarsi (e meno male) lo scultore Emanuele Stifano risponde così ai deliri puritani delle feministe: «Se fosse stato per me — scrive su Fb — avrei fatto una figura completamente nuda. Lo stesso vale per il Palinuro di qualche anno fa e per le statue che farò in futuro, semplicemente perché sono amante del corpo umano in generale e mi piace lavorarci. Penso comunque che sia inutile dare spiegazioni a chi vuole assolutamente vederci depravazioni o cose varie».

Cristina Gauri

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