Prato, il sindaco PD “eccitato”: “Pronti ad accogliere le famiglie afghane”. La Lega: “Accoglili a casa tua!”

Da Il Tirreno– PRATO. «I sindaci italiani sono pronti a fare la loro parte nell’accogliere le famiglie afghane». Lo scrive il sindaco di Prato Matteo Biffoni, delegato all’immigrazione dell’Associazione nazionale comuni italiani, in una lettera al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

«Non c’è tempo da perdere – sostiene Biffoni – Sappiamo bene come i civili che hanno collaborato con le nostre missioni in Afghanistan oggi siano in forte pericolo, soprattutto donne e minori. Il Governo si sta muovendo per salvare vite umane, attraverso l’azione delle prefetture sul territorio e i sindaci mettono a disposizione la propria esperienza».

«Dobbiamo essere molto concreti – dice Biffoni – Sarà la storia a dare un giudizio su questi ultimi vent’anni di presenza militare in Afghanistan, oggi siamo consapevoli che è il momento di aiutare il Governo a mettere in salvo vite umane.

Come scritto al ministero dell’Interno, siamo pronti ad ampliare la rete Sai (Sistema accoglienza integrazione, ndr) già presente nei nostri territori per poter accogliere e inserire le famiglie che rientrano nel programma di protezione definito dal Governo del personale civile afghano collaboratore del contingente militare nazionale, la cosiddetta Operazione Aquila». Un intervento che già è stato messo in atto tra il 2014 e il 2019, ma che davanti alla ritirata dei contingenti occidentali assume dimensioni maggiori, quanto meno per mettere subito in sicurezza le famiglie dei collaboratori del contingente militare a Kabul e presso il comando di Herat.

«Il Governo sta facendo entrare nel Paese queste famiglie: abbiamo scritto al ministero dell’Interno che se la legge che disciplinerà termini e condizioni dell’accoglienza dei cittadini afghani prevederà in tempi brevi l’ampliamento della capacità di accoglienza diffusa sul territorio, con risorse mirate per l’emergenza in corso, noi potremmo ripetere l’esperienza fatta già dal 2014 con l’inserimento dei collaboratori di missioni italiane nella rete Sai – ribadisce Biffoni – Nella rete Sai già sono presenti rifugiati afghani che stanno manifestando agli operatori la grande preoccupazione per chi è rimasto nel Paese ormai nelle mani dei talebani: noi sindaci con le nostre comunità siamo pronti a fare la nostra parte».

Dal consigliere comunale leghista Marco Curcio arriva un secco no all’ipotesi di accogliere i profughi afghani.
«Il fallimento della politica estera del presidente americano Biden, che fino a un mese fa diceva che i Talebani non avevano modo di tornare al potere, non può ricadere sull’Italia e sui Pratesi – scrive Curcio – I cittadini in fuga da Kabul e dalle altre città afghane fanno soffrire, ma accoglierli tutti è impossibile. A meno che Biden e Biffoni comincino a dare il buon esempio, aprendo le porte di casa propria, prima di coinvolgere tutti i cittadini. Ci sono intere popolazioni che muoiono di fame, che soffrono ogni giorno per carestie e malattie – insiste Curcio – Aiutare tutti è impossibile. Un sindaco, anche di centrodestra, o leghista che sia, ha come primo dovere quello di dare aiuto ai poveri della propria città e alle famiglie bisognose a lui più vicine».

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