Milioni di euro di profitti sulla pelle dei bambini: ecco il vero piano della Pfizer, e non è la prima volta

Di Michele Crudelini – La multinazionale del farmaco americana Pfizer intende incrementare ulteriormente i propri profitti con l’allargamento dei potenziali fruitori del vaccino anti Covid. Saranno in particolare due le modalità con cui l’azienda farmaceutica percorrerà questa strada.

Terza dose e vaccini ai bambini

Da una parte con l’introduzione di una terza dose, che secondo le intenzioni di Pfizer dovrebbe coprire dalla variante Delta. Dall’altra con l’autorizzazione a somministrare il siero anche nei bambini al di sotto dei 12 anni e fino a soli 6 mesi di età.

l Governo americano sembra voler appoggiare i desideri del colosso farmaceutico.

Il governo federale sta esercitando un’opzione nel suo contratto con Pfizer per l’acquisto di 200 milioni di dosi del vaccino Pfizer da consegnare tra l’autunno 2021 e la primavera 2022 per prepararsi alle future esigenze di vaccinazione, compresi i vaccini per i bambini sotto i 12 anni e possibili colpi di richiamo se gli studi dimostrano che sono necessarie.

Ha così dichiarato un funzionario della Casa Bianca alla CNN. L’amministratore delegato della Pfizer Albert Bourla sembra essere fiducioso sull’arrivo delle autorizzazioni delle autorità di vigilanza del farmaco per l’introduzione di una terza dose e per la somministrazione i bambini under 12.

È probabile che possa essere necessario un terzo richiamo entro 6-12 mesi dopo la vaccinazione completa per mantenere i più alti livelli di protezione e sono in corso studi per valutare la sicurezza e l’immunogenicità di una terza dose.

Ha dichiarato l’amministratore delegato della Pfizer.

Utili record per la multinazionale

Bourla ritiene che la terza dose possa ricevere l’avvallo della FDA già entro agosto, mentre per gli under 12 il via libera potrebbe arrivare a settembre. L’obiettivo principale della Pfizer non è però il vaccino, ma il profitto da esso derivante.

Perché con queste due mosse la multinazionale potrebbe superare la soglia dei 100 miliardi di dollari di utili nel prossimo trimestre. In questo modo il vaccino anti Covid della Pfizer diventerebbe il farmaco più venduto di tutti i tempi.

Le giravolte sull’efficacia

Oltre all’evidente volontà di quest’azienda di porre al primo piano della sua agenda il profitto, restano diversi punti interrogativi rispetto alle continue giravolte e al suo curriculum decisamente controverso. Nello scorso autunno Pfizer si era infatti distinta per roboanti annunci sull’efficacia del suo vaccino contro il Covid, data per scontata a oltre il 90%.

Numeri che ancora oggi vengono messi decisamente in discussione a seguito della somministrazione su un’ampia fascia di popolazione mondiale. L’efficacia del vaccino Pfizer sembra infatti decadere abbastanza rapidamente con il passare delle settimane. Uno studio condotto dalla stessa azienda ha infatti dimostrato che dopo sei mesi il vaccino perderebbe la sua efficacia.

E quale sarebbe la soluzione secondo Pfizer? La terza dose, con un conseguente impatto positivo per le casse della multinazionale.

Peccato però che nel frattempo con la nuova variante delta in circolo la copertura del vaccino Pfizer sia stata decisamente sovrastimata. Non sarebbe oltre il 90%, bensì si attesterebbe su un più modesto 64%.

Ciò ha importanti implicazioni per l’immunità di gregge e la capacità del virus di evolversi ulteriormente.

Ha dichiarato Yaniv Erlich, scienziato israeliano-americano, professore associato alla Columbia University.

Il contenzioso di Kano

Occorre infine ricordare che l’attenzione della Pfizer nei confronti dei bambini non sembra rievocare una parentesi positiva del curriculum dell’azienda. Un episodio che viene ricordato come Contenzioso di Kano, dal nome della città nigeriana dove la multinazionale americana iniziò una sperimentazione su un gruppo di bambini malati di meningite.

Durante la sperimentazione 5 bambini sono deceduti e altri hanno riportato danni permanenti. La questione è finita in tribunale e tuttora il contenzioso è ancora in corso. E ora il vaccino contro il Covid non può che rappresentare per la Pfizer una enorme opportunità di profitto, da ottenere evidentemente a qualunque costo.

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