Messina, 2 infermieri morti dopo il vaccino. Il medico di famiglia: “Nessuna malattia pregressa neanche per Giacomo”

Da Byoblu – Forse c’è una correlazione, parola che tanto fa rabbrividire di questi tempi, fra la morte dei due infermieri Antonino Mondo e Giacomo Venuto e la vaccinazione anti covid. Antonino Mondo, 49 anni e senza patologie pregresse, atleta di judo, era ricoverato dalla fine del mese scorso in gravi condizioni.

Dopo la somministrazione della seconda dose Pfizer, Mondo avrebbe cominciato a lamentare forti dolori alle gambe e in altre parti del corpo. Al punto che le sue condizioni di salute si sono sempre più aggravate ed è stato necessario il trasferimento d’urgenza nel reparto di terapia intensiva. E da quel reparto non è più uscito.

Il collega, Giacomo Venuto, è deceduto lo scorso 6 agosto. I medici dell’ospedale Papardo di Messina si sono affrettati a dichiarare che nessuna segnalazione sarà fatta all’Aifa per il suo caso dal momento che i sintomi di una vasculite sarebbero stati già presenti prima della vaccinazione.

Ma il suo medico curante afferma il contrario: non c’è mai stato nessun segnale precedente di vasculite prima del vaccino. E allora perché il direttore sanitario dell’ospedale, Giuseppe Trimarchi, si è affrettato a liquidare così la morte dell’infermiere? Il medico curante, Sebastiano Tamà, che di Venuto è anche cognato ha dichiarato: “Era nel mio elenco pazienti fin da quando esercito la professione di medico di famiglia a Messina.

Ha sempre goduto di ottima salute, è stato anche un discreto sportivo. Infermiere che ha lavorato al pronto soccorso del Piemonte e poi in rianimazione nonché al 118, non ha mai preso un giorno di malattia, anche quando aveva la canonica influenza se ne andava a lavorare perché era un soggetto sano. Segnali di vasculite zero”.

Il medico ricostruisce anche le tappe della vaccinazione. Giacomo Venuto, 55 anni, è stato fra i primi a ricevere la somministrazione della prima dose, quando il vaccino arrivò a Palermo già a fine dicembre. La seconda dose del Pfizer invece gli fu somministrata a gennaio, nell’hub del Piemonte.

I primi malesseri sono arrivati a maggio. Dolori alla spalla, al ginocchio, un po’ di faringite. Dolori che si sono accentuati via via con otite e altri disagi. Sottoposto a vari consulti medici specialistici, nessuna diagnosi precisa è stata mai stabilita fino al ricovero in Neurologia del Piemonte dove è stato curato per una ipotetica condizione settica.

La situazione si è aggravata di giorno in giorno, fino a quando è stato necessario il trasferimento d’urgenza in rianimazione. Ed è in quel reparto che negli stessi giorni era ricoverato anche il collega Antonino Mondo.

Venuto muore il 5 agosto. “L’ipotesi vasculite – spiega il suo medico – è stata avanzata solo in una fase terminale del paziente. Per avere una conferma certa occorreva un esame istologico polmonare o renale che non è stato effettuato perché, a detta degli specialisti, in quella fase non avrebbe aggiunto nulla di utile. Venuto è stato cremato ma esistono cartelle cliniche e medici che possono documentare quanto dichiarato”.

“C’è da dire – conclude Tamà – che dall’ospedale nessuno ha ritenuto opportuno rapportarsi né con la famiglia né con me che sono stato il medico curante, segnalato come l’interlocutore con l’area sanitaria che aveva in carico il paziente. Su questa vicenda andrò fino in fondo segnalando tutte le anomalie agli organi sanitari regionali”.

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