Green Pass imposto a docenti e personale, rivolta di sindacati e insegnanti: “È discriminatorio e lede la privacy”

Di Edoardo GagliardiDa settembre i docenti delle scuole italiane, il personale ATA e i dirigenti dovranno essere in possesso del green pass, altrimenti non potranno entrare a scuola. Il governo guidato da Mario Draghi, dopo alcune brevi discussioni, ha decretato per l’obbligatorietà del lasciapassare anche per i lavoratori della scuola.

Una misura che crea non pochi malumori. Un sondaggio realizzato dal sito ‘Orizzonte scuola’ a fine luglio ha messo in evidenza come il 57% dei docenti fosse contrario alla misura. Un dato consistente che, a giudicare dalle piazze ogni settimana sempre più piene, potrebbe essere in crescita.

Un green pass che mette in seria difficoltà chi è contrario. Tra i docenti che non intendono vaccinarsi l’alternativa è o essere naturalmente immunizzati (con una validità del lasciapassare di 6 mesi, a differenza dei 9 per chi si è vaccinato), oppure un tampone che dimostra la negatività.

I non vaccinati quindi dovranno sottoporsi su cinque giorni lavorativi a tre tamponi a settimana con dispendio economico, tra l’altro, in alcune regioni non indifferente.

Un espediente per l’obbligatorietà del vaccino”, così ha commentato l’introduzione del green pass il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra.

Anche la UIL è critica nei confronti del governo e del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi e considera il Green pass come “uno schiaffo peraltro immeritato che nasconde le inefficienze del governo. I lavoratori – continua il segretario UIL scuola Pino Turi – non sono disponibili a barattare il principio di libertà“.

Numerose associazioni di categoria e avvocati sono in procinto di avviare una class action contro il ministero dell’Interno contro i provvedimenti, definiti “discriminazione per i docenti, con un notevole danno finanziario e alla privacy“. Le adesioni superano già il migliaio tra docenti, dirigenti e personale ATA e, secondo l’avvocato Michela Scafetta, ne arrivano 50/60 ogni ora.

Ma il green pass è ben lontano dall’essere la risoluzione ai problemi, soprattutto della scuola. Recenti studi realizzati in Germania mettono in guardia sugli effetti letali dei vaccini e sulla necessità che si effettuino ricerche più approfondite sui decessi dopo la loro inoculazione. Lo studio del professor Peter Schirmacher, patologo dell’Università di Heidelberg, è stato citato dal filosofo Paolo Becchi in questo video.

Autorevoli riviste mediche, come il British Medical Journal, riducono di molto l’efficacia dei vaccini, la quale sarebbe meno della metà e non come viene prospettata dalle case farmaceutiche.

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