Green Pass, è dittatura: obbligo vaccinale ai docenti, sospensioni, blocco dello stipendio a chi “dissente”

Di Cristina Gauri – Roma, 6 ago — E’ arrivato il giorno: l’Italia si sveglia blindata con l’obbligo di esibire il Green pass per lo svolgimento di gran parte delle attività sociali. Con alcune novità aggiunte sulla linea del traguardo: il passaporto vaccinale verrà imposto anche a tutti i professori e agli studenti universitari. Inoltre, dal primo settembre sarà necessario esibire il Green pass anche su treni a lunga percorrenza, sulle navi e sugli aerei.

Dal 1 settembre, docenti e personale della scuola potranno lavorare solo se in possesso del codice QR che dimostrerà di essere immunizzati, guariti dal Covid-19 o negativi al tampone. Severissimi i provvedimenti contro chi non si attiene all’obbligo. «Il mancato rispetto delle disposizioni è considerato assenza ingiustificata e a decorrere dal quinto giorno di assenza il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione, né altro compenso o emolumento».

Il Green pass scatta oggi 6 agosto

Da oggi il Green pass sarà necessario per poter frequentare ristoranti e bar a chiuso (al bancone di questi ultimi non è richiesto), palestre, piscine, biblioteche, musei, spettacoli e sagre. Rimane sul tavolo del governo la proposta di imporre il pass anche ai lavoratori delle aziende pubbliche e private.

Le sanzioni per chi ne è sprovvisto

Gli italiani che non esibiranno il Green pass dove richiesto rischiano la multa fino a 400 euro, ridotta se pagata entro cinque giorni. Per i ristoratori ed esercenti «dopo due violazioni commesse in giornate diverse, si applica, a partire dalla terza violazione, la sanzione amministrativa accessoria della chiusura da uno a dieci giorni».

Dove si dovrà esibire

Il Green pass è obbligatorio — in zona bianca e gialla — per entrare al ristorante, al bar, nei pub, nelle pasticcerie e nelle gelaterie al chiuso per sedersi ai tavoli — sempre per un massimo di sei persone. Non sussiste l’obbligo per chi consuma all’aperto e al bancone. Viene confermata la certificazione vaccinale per i banchetti, in occasione di cerimonie civili e anche religiose, senza numero massimo di persone per ogni tavolo. Ai buffet vietato servirsi da soli, la somministrazione verrà effettuata «da parte di personale incaricato e senza possibilità per gli ospiti di toccare quanto esposto».

Il nodo alberghi

E gli alberghi? Una nota sul sito del governo specifica che «Gli ospiti di una struttura ricettiva possono accedere ai servizi di ristorazione offerti esclusivamente alla propria clientela, anche in caso di consumo al tavolo in un locale al chiuso, senza mostrare una certificazione verde». Ma se gli ospiti che usufruiscono del servizio di ristoranzione non alloggiano nella struttura, un’astrusa norma stabilisce che «l’accesso sarà riservato soltanto o a chi, cliente interno o esterno, è in possesso di una certificazione verde, in caso di consumo al tavolo al chiuso». Nelle strutture ricettive, infine, «l’accesso è riservato a chi ha una certificazione verde solo per quanto riguarda le attività al chiuso di piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra e centri benessere».

Sport al chiuso blindato

Chi vuole svolgere attività sportiva al chiuso dovrà necessariamente mostrare il Green pass. Nella lista sono comprese piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive. Con una eccezione: «chi vi accede esclusivamente per usufruire dell’erogazione di prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative e terapeutiche non deve avere il green pass». In tal caso si dovrà «presentare la prescrizione del proprio medico di famiglia o di uno specialista».

Stadi e spettacoli

Il passaporto vaccinale è obbligatorio per recarsi allo stadio dove «la capienza consentita non può essere superiore al 50% di quella massima autorizzata all’aperto e al 35% al chiuso». In zona gialla la capienza non può andare oltre «il 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso»

Cristina Gauri

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