Conte farnetica: “Sui migranti Lamorgese ha fatto meglio di Salvini”. Poi la spara grossa: “Il M5S tutela la politica italiana”

Ringalluzzito dopo aver finalmente ottenuto la carica di leader del Movimento 5Stelle, l’avvocato del popolo Giuseppe Conte ostenta sicurezza mentre prende la parola alla festa di Affari Italiani allestita a Ceglie Messapica (Brindisi).

Cori e applausi da parte degli spettatori presenti all’evento, non mancano neppure i selfie. L’ex presidente del Consiglio è nel suo elemento e, nel corso dell’intervista condotta dal direttore Angelo Perrino e da Lucia Annunziata, difende a spada tratta il reddito di cittadinanza, affronta la crisi afghana e non perde occasione per attaccare la Lega.

La questione dimissioni

Ormai è guerra con il Carroccio, che nelle scorse ore ha chiesto un passo indietro sia di Giuseppe Conte che di Luciana Lamorgese. Giuseppi non ci pensa neanche a lasciare il proprio ruolo di leader del M5s. “Ma non si capisce da cosa dovrei dimettermi“, confida ai microfoni de il Fatto Quotidiano. A doversi dimettere, invece, è stato il sottosegretario leghista Claudio Durigon, e Conte non manca di ricordarlo. “Abbiamo dovuto aspettare 22 giorni prima che Durigon facesse un passo di lato. E va ricordato che quelle dichiarazioni le aveva pronunciate alla presenza del leader del suo partito, Salvini, che non aveva trovato nulla da obiettare“, attacca l’ex premier.

“Lamorgese? Salvini ha fatto peggio”

Quanto a Luciana Lamorgese, Conte prende le parti del suo ex ministro, sebbene l’operato della titolare del Viminale sia tristemente sotto gli occhi di tutti. Per Giuseppi, Matteo Salvini avrebbe addirittura fatto peggio, ai tempi in cui era lui a ricoprire la carica di ministro dell’Interno. “Gli chiesi di rafforzare il sistema dei rimpatri, e non lo ha fatto. Non ha saputo gestire i flussi migratori. E con le sue assenze ai vertici europei non ha certo potuto indirizzare il lavoro degli altri ministri della Ue“, spiega Conte.

M5s a tutela della politica

Malgrado le numerose giravolte che contraddistinguono il Movimento di cui ora è a capo, Giuseppi ostenta sicumera mentre assicura che, dopo il caso Durigon, i grillini continueranno a vigilare: “C’è un tema di etica pubblica, della politica, e su questo il M5s rimarrà un cane da guardia“. Quanto al silenzio del presidente del Consiglio Mario Draghi sul caso dell’ex sottosegretario del Carroccio, Conte osserva: “Immagino che Draghi abbia contribuito in modo discreto all’esito, quello delle dimissioni“.

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