Asti, 36enne marocchino adesca un 14enne e lo stupra sul pianerottolo: in Italia grazie al ricongiungimento familiare

Di Gabriele Massaro – A conclusione di un’articolata attività di indagine, coordinata per la procura della Repubblica dal sostituto procuratore Laura Deodato, personale della 2ª Sezione (reati contro la persona, in danno di minori, prostituzione e reati sessuali) della Squadra Mobile ha individuato e eseguito, a meno di due settimane dal gravissimo episodio, un provvedimento di fermo di indiziato di reato nei confronti di un immigrato marocchino di 36 anni, finora incensurato, ritenuto responsabile di una violenza sessuale aggravata a danno di un quattordicenne.

Ricostruendo l’episodio, gli investigatori hanno accertato che l’uomo aveva avvicinato il ragazzo al parco della Resistenza, dove il giovane stava aspettando di incontrarsi con la madre, e, dopo varie avance a sfondo sessuale, era riuscito ad adescarlo, conducendolo per mano in un palazzo del quartiere, distante circa un chilometro e mezzo dal luogo dell’adescamento, dove, sul pianerottolo dell’ultimo piano, ha abusato sessualmente di lui, soggiogato dalla più forte personalità dell’uomo.

Il ragazzo, dopo aver subito la violenza, è riuscito a scappare approfittando di alcuni rumori che hanno fatto presupporre l’arrivo di qualche inquilino, uscendo in strada e chiedendo aiuto ad alcuni passanti che a loro volta hanno chiamato la Polizia. L’indagine ha consentito di accertare anche che il luogo scelto per perpetrare la violenza non era stato scelto a caso, bensì con accuratezza, in quanto prossimo all’abitazione del marocchino, che pertanto conosceva benissimo la zona.

Il personale della Mobile ha altresì appurato che l’immigrato – ad Asti da un paio d’anni, dov’era giunto per ricongiungersi con il fratello, che nel frattempo ha invece scelto di tornare in Marocco – aveva in programma di far ritorno nel suo Paese, avendo prenotato un volo di sola andata. Pertanto, visti i numerosi elementi di grave colpevolezza raccolti a carico dell’uomo, la PM ha emesso con tempestività un decreto di Fermo di indiziato di delitto a suo carico.

Nel corso della perquisizione, eseguita nel medesimo comprensorio residenziale nel quale era stata perpetrata la violenza sessuale, i poliziotti hanno anche rinvenuto e sequestrato gli indumenti da lui indossati al momento della violenza. L’immigrato, è stato associato presso la Casa Circondariale di Torino, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Nei giorni successivi il Gip del Tribunale di Asti, Federico Belli, ha convalidato il Fermo e, su richiesta del Pubblico Ministero, ha applicato all’indiziato della violenza la misura coercitiva della custodia cautelare in carcere.

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