LO STATO HA COME PRIORITÀ LE MULTE PER DIVIETO DI SOSTA E VORREBBE DELEGARE A BARISTI E RISTORATORI IL CONTROLLO ANTI COVID...SENZA CHE QUESTI NE ABBIANO AUTORITA'


Baristi trasformati in sceriffi, ristoratori al posto dei poliziotti, controllori ferroviari che sostituiscono i carabinieri.

Lo Stato incapace (altro che Stato imprenditore) sceglie di delegare i propri compiti. E vuole che siano i normali cittadini a controllare il green pass per l’accesso a bar, ristoranti, treni, spiagge.

Non è chiaro con quali diritti un privato cittadino possa verificare dati sensibili di altri sudditi di sua maestà il terrore mediatico. Ed è ancor meno chiaro chi dovrebbe pagare il controllore privato da collocare all’ingresso dei locali pubblici per controllare gli accessi di chi vorrebbe un caffè.

Ma l’aspetto più interessante è il comportamento dello Stato. Che incassa i soldi delle tasse per garantire anche la sicurezza dei sudditi paganti, però decide di delegare agli stessi sudditi il controllo di ciò che non sono autorizzati a controllare. 

Come peraltro ha chiarito il garante della privacy. Dunque toccherebbe alle varie forze dell’ordine invece la verifica dei green pass. Un vigile davanti ad ogni bar al e ristorante? Davanti ad ogni vagone ferroviario per far salire o meno i viaggiatori? No, non si può perché i vigili devono fare multe per divieto di sosta e per eccesso di velocità.

Dunque per lo Stato la priorità è far cassa con le multe, non la battaglia contro il Covid. Delegata ai semplici sudditi, prima trasformati in delatori da balcone ed ora in vigilantes pandemici. Ma se il Covid non è la priorità, perché mai devono spaccare i maroni in questo modo? E se i sudditi devono sostituire le forze dell’ordine, perché mai bisogna pagare le tasse anche per questo servizio?...Continua su Articolo Originale...



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