Gran Bretagna, il 60% di morti per variante Delta erano Vaccinati: ecco i dati del ministero della salute
Di Francesco Capo – Nonostante la presenza della variante Delta, l’Inghilterra ha deciso di riaprire tutto. Il premier Boris Johnson ha annunciato che dal prossimo 19 luglio cadranno tutte le restrizioni anti Covid: non saranno più obbligatorie le mascherine al chiuso, stop anche al concetto di distanziamento fisico tra le persone.
Vengono meno anche i covid pass: i cittadini di Sua Maestà non dovranno più scansionare codici QR o mostrare pezzi di carta per accedere a luoghi come bar, ristoranti, cinema e teatri. Le autorità britanniche continuano a puntare tutto sul vaccino. In Regno Unito, il 68% della popolazione ha ricevuto almeno una dosa di vaccino e il 50% anche la seconda.
Nonostante questi dati, la curva dei contagi è in costante aumento, già nel periodo estivo. Al 6 luglio sono risultati positivi quasi 29 mila persone: un numero pari a quello dei mesi di novembre 2020 e febbraio 2021. Ciò dimostrerebbe che i sieri Covid non danno immunità sterilizzante: anche i vaccinati possono infettarsi e infettare. La scorsa estate, senza vaccini, in Regno Unito, i contagi giornalieri erano di gran lunga inferiori. Ad esempio, al 9 luglio 2020 erano 643.
L’attuale numero dei decessi è molto basso. Al 6 luglio ne sono stati registrati 37, un numero analogo a quelli dell’estate scorsa, quando la campagna di vaccinazione non era ancora iniziata. Ciò farebbe propendere maggiormente per un andamento stagionale del virus, piuttosto che per la tesi secondo cui il merito del calo delle morti sarebbe da attribuire ai vaccini.
Questi dati dimostrerebbero anche che la variante delta, circolante nel Regno Unito dal mese di febbraio, ha una forte capacità di diffusione, ma sembrerebbe non essere particolarmente pericolosa. Secondo l’ultimo rapporto tecnico del Ministero della Salute britannico i casi confermati di variante delta sono più di 50mila a cui si aggiungono quelli molto probabili che sono circa 42 mila. A fronte di 92 mila casi, i decessi dal 1° febbraio al 21 giugno (data dell’ultimo aggiornamento del rapporto) sono stati 117.
Di queste 117 persone riconosciute come decedute a causa della variante delta, 50 avevano ricevuto la doppia dose di vaccino, 20 avevano ricevuto una dose e 44 erano i non vaccinati. Ciò significa che quasi il 60% dei deceduti erano persone che avevano ricevuto il siero covid. Con questi dati bisognerebbe, quanto meno, porsi interrogativi sul senso di una vaccinazione di massa eseguita nel corso di un’epidemia.
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