Dopo l’odio inizia la persecuzione, cartelli choc nei Ristoranti: “Niente vaccino? Fott…”. Quando le deportazioni?

Di Lucio Meo –  Il Green pass? E’ verde, forse per la rabbia che scatena nei confronti di chi non ce l’ha. Come accade a Milano, dove un ristoratore si esprime in questi termini nei confronti dei suoi clienti che non condividono le nuove regole del governo: “E’ da prenderli a bastonate e basta” ma sui social da 24 ore sta ricevendo attacchi e minacce senza fine.

Erwan Maze, 50 anni, è il titolare dell’osteria Tasca, in zona Ticinese, a Milano, convinto sostenitore del green pass, tanto da attaccare sulla vetrina del ristorante un cartello che lascia poco spazio all’immaginazione: “Tasca Covid Free. Sei vaccinato? Prego…puoi entrare. Non lo sei? Fottiti’.

“Il messaggio è chiaro – dice Maze all’Adnkronos -. Se sei vaccinato vai dove ti pare, se non lo sei vai a casa e non rompi le palle gli altri. La sostanza è questa”. Con tanto di dito medio ben in vista sul cartello del “fottiti”. Era proprio necessario?

Il Green pass e la “provocazione” del ristoratore

Quella di Maze è una provocazione “è vero – ammette – ma la gente almeno reagisce, il cartello resta lì”. Sui gruppi Facebook, soprattutto tra i sostenitori del no green pass e i no vax si è scatenato il finimondo, con utenti che hanno bollato il cartello dell’osteria Tasca come “inquietante” e “pericoloso”, dicendo che ricorda “i tempi più bui della storia recente” del continente. “Mi danno del nazista, dicono che devo morire e fallire – sottolinea Maze – da stamattina mi stanno tartassando di chiamate e messaggi”.

Eppure, si chiede, in questa situazione sanitaria “prevale il singolo o la comunità? Credo che la comunità prevalga”. Critiche non ne teme: “Siamo in una democrazia – dice Maze – chi vuole commentare commenti pure chi non vuole non lo faccia”. E non teme neanche ripercussioni sulla propria attività: “La maggior parte dei clienti sta mettendo like e dice che siamo bravi, degli altri non me ne frega niente.

Ho 50 anni, sono stato vaccinato per tubercolosi, difterite, vaiolo, li ho fatti tutti, e adesso queste persone di 50 e 60 anni fanno i no vax. Fanno ridere, anche loro sono tutti vaccinati, ma di che parliamo? E’ un’assurdità”. Ma se quel cartello così aggressivo e insultante nei confronti di chi, per un qualsiasi motivo, non ha ancora fatto il vaccino, innescasse una reazione violenta? Non sarebbe il caso di rivolgere soltanto un cortese invito a non entrare a chi non ha il Green pass invece che ostentare la propria indignazione in modo così rabbioso?

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