Choc a Viareggio, 42enne massacrata senza motivo da uno straniero: “Chi mi ha picchiato è ancora libero”

Di Sabrina Chiellini –  VIAREGGIO. «Ho un occhio tumefatto e mi hanno dato quattro punti di sutura al sopracciglio. Dovrò fare una visita oculistica per escludere traumi più gravi. Di questa violenza del tutto gratuita devo ringraziare un cinquantenne, senza fissa dimora, che non avevo mai visto prima». Sara Patalani, 42 anni, è la donna aggredita mercoledì 30 giugno “per caso”, lungo la strada, davanti all’attività dove lavora, in via Coppino all’angolo con via San Giusto.

L’uomo, che era con un connazionale e che è stato identificato dai carabinieri, l’ha aggredita senza un vero motivo. Così è la violenza fine a se stessa. Era ubriaco e non ha esitato a picchiarla, colpendola al volto con una power bank per cellulari. «Per fortuna avevo il casco, altrimenti non so come mi avrebbe conciato. Non so cosa gli sia preso ma è inaccettabile che sia ancora libero di andare in giro. Da quanto ho capito lui ha altri precedenti di questo genere e io non vorrei vederlo di nuovo da queste parti».

Giovedì mattina la 42enne è stata in caserma dei carabinieri e ha presentato una formale denuncia di quanto è avvenuto l’altro pomeriggio in via Coppino. Tra l’altro l’aggressione ha avuto più testimoni, subito accorsi per aiutare la donna quando hanno capito che era stata picchiata e aveva il volto coperto di sangue. La sorella gemella Mara, che lavora con lei in un laboratorio che produce tendalini per imbarcazioni, è stata tra le prime persone intervenute sia per chiamare i carabinieri che il 118.

«La cosa che mi ha ferito ancora di più è sapere che l’aggressore è libero di andare in giro tranquillamente. Stiamo parlando di un uomo che quando è ubriaco, a quanto pare, non si controlla e aggredisce gli sconosciuti, colpendoli a caso. Ora è toccato a me, potrebbe farlo di nuovo». La donna ricorda di essere stata colpita alle spalle, quando proprio non se lo aspettava. Le telecamere di una tabaccheria, situata nella strada, hanno immortalato tutta la scena. «Dalle immagini si vedono due sagome, l’aggressore è stato ripreso – aggiunge la vittima dell’aggressione – sono delusa da una giustizia che non c’è. Sempre più spesso in città si verificano aggressioni come quella che è capitata a me.

Che cosa ci dobbiamo ancora aspettare? Capisco che per le lesioni come le mie (il referto parla di dieci giorni di prognosi) non è previsto l’arresto ma così sarà sempre più difficile fermare questa violenza del tutto gratuita. Spero invece che questa brutalità si fermi. E non ne faccio una questione di provenienza anche se sono stata aggredita da uno straniero. Abbiamo visto che ormai i pestaggi si moltiplicano, a volte sono coinvolti italiani, altre stranieri. È proprio questo sistema-giustizia che, secondo me, non funziona».

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