Vaccino, Cacciari dà lezione di Privacy: ‘Se mi vaccino sono fatti miei’

 

La protezione dei dati personali legati alla salute è fondamentale. Si rischia di abbattere per sempre lo steccato fondamentale di libertà e rispetto della dignità.

‘Lei è vaccinato, professor Cacciari?’. La domanda, un tempo impertinente e del tutto fuori luogo, ma oggi trasformata in un lasciapassare indispensabile, in una prova del fuoco per l’ammissione in ‘società’, è stata rivolta da Lilli Gruber a Otto e Mezzo su La7 al professor Massimo Cacciari.

E Cacciari, a differenza di quanto fece Santoro che accettò di rispondere pur di essere a sua volta accettato, ha dato a tutti una lezione di privacy. ‘Sono fatti miei… basta, basta’ – la sua replica giustamente irritata.

Sì, perchè il vaccino non è una sorta di rito battesimale per entrare nella nuova chiesa dei puri di cuore e non è neppure il dress code per entrare a una festa di gala. Vale la pena ricordarlo, anche se appare banale: il vaccino è un trattamento sanitario non obbligatorio al quale ogni cittadino può liberamente accettare di sottoporsi. Fine.

E la questione non è affatto di poco conto. Davvero non deve importare se l’ex sindaco di Venezia sia vaccinato o meno, le sue idee hanno la stessa forza in entrambi i casi. Una forza misurata dagli argomenti utilizzati, dalla razionalità sottesa e dalla autorevolezza personale, non certo dall’essersi sottoposto alla puntura divenuta oggetto di tanti selfie sui social con braccia nude a profusione...Continua su Articolo Originale...

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