Razzismo, scuola Usa promuove un programma di odio anti-bianchi: professore si dimette per protesta

Di Cristina Gauri – Roma, 30 giu — Il coordinatore di un doposcuola della Northwest Elementary di Manchester (New Hampshire, Usa) si è improvvisamente dimesso dopo aver denunciato l’esistenza di un programma scolastico dell’istituto che sosterrebbe l’odio anti-bianchi e la loro disumanizzazione.

L’insegnante in questione è Daniel Concannon, 40 anni. Dopo avere sporto reclamo — inutilmente — presso il direttore delle Risorse umane del distretto scolastico e al Consiglio scolastico di Manchester, Concannon ha deciso di fare un passo indietro e rinunciare alla carica. «Ho denunciato l’atteggiamento apertamente anti-bianchi» del programma scolastico, ha spiegato. La formazione del doposcuola è finanziata da fondi del programma 21st Century Community Learning Centers del dipartimento dell’Istruzione degli Stati Uniti.

Le dimissioni

Il dibattito sull’introduzione di argomenti quali il «privilegio bianco» e il razzismo nelle scuole di ogni ordine e grado si sta facendo rovente nel New Hampshire. A marzo, Concannon aveva presentato una denuncia per «molestie razziali» contro il distretto, sostenendo che il programma di formazione era discriminatorio nei confronti dei bianchi. In risposta alla denuncia, i funzionari della scuola di Manchester avevano precisato che il programma di formazione non è obbligatorio. Per tutta risposta Concannon ha inviato la sua lettera di dimissioni, datata 28 giugno.

Un programma anti-bianchi

Nella missiva l’insegnante denunciava una serie di elementi «apertamente disumanizzanti nei confronti dei bianchi», quali: l’utilizzo del termine whiteness, l’inserimento di articoli di giornale critici dell’amministrazione Trump e riferimenti al saggio di Peggy McIntosh del 1988 White Privilege: Unpacking the Invisible Knapsack. In esso McIntosh spiega che essere bianchi è come possedere «un patrimonio, non guadagnato onestamente, di cui è possibile incassare i proventi ogni giorno». Nel programma si discute del «razzismo inconsapevole» dei bianchi che pronunciano in modo scorretto i nomi di nativi, immigrati o degli afroamericani. Infine Concannon ha affermato di non essere contrario a discutere di razzismo a scuola, purché questo non sfoci nell’apologia del pensiero anti-bianco. «Ora mi cercherò un lavoro», conclude l’insegnante, «che non richieda come requisito l’odio verso me stesso».

Cristina Gauri

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