Milano, isterie nell’hub vaccinale. Pianti, crisi d’ansia e attacchi di panico: “Ha fatto il vaccino, poi è crollato”


Di Alessandra Zanardi – Vizzolo Predabissi (Milano) –  Attacchi di panico, pianti, notti insonni prima dell’appuntamento per il vaccino. La morte di Camilla Canepa, 18enne di Sestri Levante colpita da una trombosi dopo la somministrazione della prima dose del vaccino anti-Covid AstraZeneca, ha fatto sentire i suoi effetti anche in Lombardia e nel Milanese, aumentando l’ansia di chi deve sottoporsi all’iniezione. Un fenomeno rilevato da Sipem Sos Lombardia, il gruppo degli psicologi delle emergenze che dalla fine di aprile ha organizzato un servizio, gratuito, di ascolto e supporto per i vaccinandi dell’hub di Vizzolo Predabissi. Gli esperti che ieri erano in servizio volontario nella struttura, dov’erano in lista 730 persone in totale, hanno dovuto far fronte ad alcune situazioni, a partire da quella di un 32enne che ha avuto una crisi d’ansia

«Prima ha fatto la vaccinazione, poi è crollato. Ha buttato fuori tutta l’ansia, gli è venuta la tachicardia – racconta la psicologa Angela Lupo -. Lo abbiamo gestito, siamo riusciti a tranquillizzarlo. Una signora di 55 anni ha avuto una crisi di pianto, a sua volta dopo l’iniezione. C’è chi la notte prima non ha dormito ed è perciò arrivato all’hub molto stanco. Gli ultimi avvenimenti hanno contribuito a creare un po’ di apprensione, è comprensibile”. La vicenda della 18enne ligure ha colpito l’immaginario di molti. “È normale che quello che succede agli altri ci condizioni. L’importante è poter esplicitare, dare un nome alle paure, riuscire a condividerle. Anche a questo servono gli psicologi, ad ascoltare, dare un primo sollievo, contenere le tensioni”, prosegue Angela Lupo.

Un lavoro prezioso, quello svolto dagli esperti di Sipem, che hanno iniziato con un gazebo allestito all’ingresso del centro vaccinale nei soli fine settimana e ora sono operativi nella struttura quasi tutti i giorni, a rotazione. “A volte sono gli stessi medici che richiedono il nostro intervento, nel caso di vaccinandi particolarmente agitati. Ci piacerebbe che il servizio, nato per adesso da un accordo col Comune di Vizzolo e svolto a livello di puro volontariato, venisse riconosciuto, formalizzato ed esteso ad altri hub – dice Roberta Brivio, presidente di Sipem Sos Lombardia, presente a sua volta al centro vaccinale in più occasioni, a turno coi colleghi -. L’obiettivo principale è gestire l’ansia da vaccino, ma è capitato anche di dover calmare gli animi in caso di code e ritardi. Quello che riscontriamo è che il bisogno di ricevere aiuto sta aumentando anche, appunto, sull’onda di alcuni fatti di cronaca e della loro eco mediatica”

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