Anche Berlusconi contro il Ddl Zan: “A rischio la libertà di opinione, difendere la famiglia potrebbe diventare reato”

di Franco Bianchini –

Berlusconi sul ddl Zan

 Il Cav entra nel dibattito politico iniziando dal ddl Zan. «È un grave errore, perché non allarga la platea dei diritti e pone una grave questione di libertà. Io sono ovviamente per l’assoluta parità fra tutti i cittadini, che sono portatori di diritti in quanto persone. Ogni distinzione basata sugli stili di vita, sul sesso, sull’orientamento sessuale, sulle opinioni, sull’etnia di appartenenza, sulle convinzioni religiose, sulle disabilità, sulla classe sociale è assolutamente inaccettabile. Per questo le tutele devono riguardare tutti i cittadini, non determinate categorie in particolare. Ma le leggi», continua Berlusconi, «a questo proposito esistono già. E se non bastano possiamo aggravarle e inasprirle. La legge Zan non aggiunge nulla a questa tutela. Invece porta invece con sé un grave rischio: quello di limitare la libertà di opinione».

Inconcepibile la maternità surrogata

«La difesa della famiglia tradizionale proposta come valore, o l’opposizione a pratiche come la maternità surrogata, potrebbero essere definite come atti di discriminazione. E quindi diventare perseguibili. Come minimo, si lascia una discrezionalità interpretativa che sarà fonte di un contenzioso infinito e pericoloso. Per questo», aggiunge Berlusconi, «non la possiamo certamente votare. La nostra senatrice Ronzulli ha presentato un’altra proposta di legge, che affronta il tema della tutela dalle discriminazioni in uno spirito liberale. Quella è la strada da seguire».

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