Un’altra Ong spagnola preleva 50 clandestini e minaccia: “Vogliamo approdare in Italia”. E punta verso la Sicilia

A bordo ci sono anche quattro minori. L’imbarcazione si trova al limite delle acque territoriali italiane tra le province di Ragusa e Siracusa. La Geo Barents, invece, nave di Medici senza frontiere partita da Alisund in Norvegia, il 12 maggio e dopo avere attraversato lo stretto di Gibilterra il 24 maggio, sta raggiungendo la zona operativa nel Mediterraneo centrale. Al momento si trova a sud di Pantelleria. La nave, che è lunga 77 metri, batte bandiera norvegese.

Già l’anno scorso la nave Aita Mari si trovava in prossimità delle coste trapanesi, all’interno dei confini delle acque territoriali italiane. Allora, a bordo dell’imbarcazione si trovavano 36 migranti, recuperati all’interno del mezzo nel corso di una missione effettuata non lontano dalla Libia, persone poi trasbordate all’interno della nave Rubattino. Quest’ultima è l’unità navale della società Tirrenia. Una soluzione, quella di trasferire i migranti all’interno della Rubattino, che fu adottata dal governo dopo che sia la giunta regionale siciliana sia diversi, tra amministratori e imprenditori del territorio, sull’isola avevano manifestato la propria contrarietà allo sbarco di migranti nei porti della Sicilia.

La preoccupazione massima a quel tempo era data dall’emergenza Coronavirus che, come accade ancora oggi, imponeva alle autorità sforzi maggiori per cercare strutture idonee a ospitare i migranti e far rispettare loro le norme relative al distanziamento sociale. Ciò si aggiungeva al fatto che nel mese di aprile del 2020 il governo italiano aveva dichiarato “non sicuri” i porti siciliani, proprio in riferimento all’emergenza legata all’epidemia da Sars Cov2.

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