Schiaffo a Speranza, Giudice di Pace fa riaprire due Bar “ribelli”: “Norma anti-covid viola l’art. 3 della Costituzione”

Di Li avevano definiti bar ribelli perché a Cossato, in provincia di Biella, insieme a una quindicina di altri locali, avevano aderito alla protesta di #IoApro, nata per contestare le regole su chiusure e coprifuoco. Quella ribellione  era costata ai due locali, il  Caffé Albesio e la Pasticceria Andrea Bovo, un provvedimento di chiusura per 30 giorni emesso dal prefetto di Biella. I titolari dei due locali hanno portato quell’ordinanza davanti al giudice di pace e hanno ottenuto, per ora, la sospensione del provvedimento di chiusura.

Il giudice Antonella d’Ettore ha ritenuto fondata la richiesta di sospensione presentata dall’avvocato  Enrica Borgna che assiste i due titolari, ma non si è ancora espressa nel merito del ricorso che chiede l’annullamento dell’ordinanza prefettizia e che verrà discusso il 27 luglio. Intanto però i due locali, chiusi da venerdì, da domani potranno riaprire. “Il mio primo obiettivo era che i miei clienti potessero tornare a lavorare il prima possibile e questo l’ho ottenuto”, spiega l’avvocato che aveva presentato ricorso ieri.  In Piemonte è la prima volta che un giudice di pace si pronuncia su una disposizione simile che sanziona il mancato rispetto delle regole anticovid da parte dei commercianti.

Le multe

La prima multa era arrivata al caffé Albesio il 30 aprile scorso perché nel locale c’erano 4 persone e per non aver rispettato la disposizione di chiusura per 5 giorni prevista per chi non rispetta le regole. “Il ricorso che abbiamo presentato si basa da un lato sull’infondatezza delle violazioni contestate, dall’altro sull’illegittimità della normativa che viola l’articolo 3 della costituzione e il principio di uguaglianza”, spiega l’avvocato. Nel caso della pasticceria – spiega sempre il legale – “era stato contestato che una donna stava consumando nel dehors che non poteva essere considerato un luogo all’aperto. Nel caso del caffé invece era arrivata una multa perché quando era arrivata la polizia c’erano  alcune persone all’interno ma nessuna di loro stava consumando”.

Il decreto di sospensione dell’ordinanza del prefetto non entra nel merito delle motivazioni del ricorso ma accetta che, fino a quando questo non sarà discusso in aula, i due locali potranno tornare a lavorare. A Cossato, dove comunque, l’adesione al movimento Io Apro è alta non si sono mai registrate proteste o manifestazioni simili a quelle che ci sono state davanti alla Torteria di Chivasso. “Io ho sempre consigliato ai miei clienti il rispetto della legge. Per questo abbiamo scelto la via legale e venerdì quando è arrivato il provvedimento del prefetto i locali hanno chiuso e sono rimasti fermi fino a oggi quando è arrivata la decisione del giudice”.

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