Montecatini, febbre dopo il vaccino Pfizer: un uomo di 79 anni muore di Covid otto giorni dopo


Di Simona Peselli MONTECATINI. È morto di Covid dopo aver fatto il vaccino Rino Ferrari, 79 anni. Aveva fatto il vaccino Pfizer all’Hub del Palaterme venerdì 14 maggio, poi dal giorno dopo gli era venuta una febricciattola. «Siccome la febbre non scendeva – racconta il figlio Paolo – gli ho fatto fare il tampone, che è risultato positivo. Otto giorni fa è peggiorato, lo hanno portato in ospedale a Prato dove gli hanno riscontrato una polmonite bilaterale. Ieri notte ci hanno chiamato per dirci che era morto. Siamo sconvolti. Per noi è un dolore troppo grande».

Montecatini si risveglia con una bruttissima notizia. Rino Ferrari era molto conosciuto come pittore, un signore d’altri tempi, sempre cordiale e sorridente con tutti. «Abbiamo visto quante persone hanno cercato papà in questi ultimi giorni e si staranno chiedendo come sta. Ecco, noi, i suoi figli, ci sentiamo di lasciare un messaggio a tutte le persone che sono state vicino a nostro padre durante la sua bellissima vita. Grazie per averne fatto parte, per aver apprezzato la persona, la sua arte e la sua essenza. Ognuno alla propria maniera. Vogliamo divulgare il suo ultimo messaggio, le sue ultime parole, negli ultimi momenti di lucidità, prima che tutto fosse annebbiato dalle conseguenze di una malattia che sta facendo stragi di anime in tutto il mondo. Parole che non ha mai detto apertamente persino a noi figli, ma che portano un messaggio che era già da noi percepito e che resterà sempre con noi: “Voglio bene a tutti”».

Rino Ferrari amava l’arte, la musica e lo spettacolo. Tanto che nel 2011 e 2012 aveva partecipato per molte puntate alla trasmissione di Maria De Filippi “Uomini e donne”. Era nato a Foggia il 7 novembre 1942, diventando poi geometra in servizio civile alla base aerea di Amendola. Un bel ragazzone di un metro e ottanta dall’espressione romantica, anche cantautore con la sua chitarra in un night club di Milano. Ma il suo vero amore era l’arte. E lo aveva dimostrato dipingendo centinaia di opere.

Da ragazzo aveva un’aspirazione: «Decollare non dalla base aerea in cui lavoro, ma dal palcoscenico del teatro della tappa della Carovana musicale 1967 a Foggia». Amava dipingere dal colle di Montecatini Alto: donne, cavalli, spagnole, clown, giocolieri. Ma anche Madonne col bambino e gruppi di famiglia. I suoi oli su tela e le sue chine che ritraevano i principali edifici di Montecatini, li aveva più volte esposti in Municipio. Alla famiglia Ferrari le più sentite condoglianze dalla redazione del Tirreno.

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