Gli “scienziati” di YouTube censurano il premio pulitzer che parla del medicinale a basso costo che cura il Covid

Di – Michael Capuzzo è un giornalista di punta del New York Times e nominato 6 volte al premio Pulitzer. Quindi non è sicuramente un giornalista di seconda linea, eppure il suo ultimo articolo è stato pubblicato solo in un mensile locale della zona dei Finger Lakes, Mountain View.Perchè? Perchè parla dei successi terapeutici dell’Ivermectin e di come sia impossibile parlare del suo uso sui social media.

Ivermectin è un antinfiammatorio ed antiparassitario utilizzato da 50 anni nei paesi più poveri del mondo. Un farmaco di basso costo, eppure i medici che lo hanno utilizzato hanno riscontrato una buona efficacia nel combattere gli stati infiammatori legati al Covid-19. Questo è avvenuto anche negli USa, dove il dottor Pierre Kory ha tenuto una impressionante testimonianza di 9 minuti davanti alla Commissione per la Sicurezza interna US sulla sua efficacia. Peccato che voi non possiate mai vedere la sua testimonianza perchè Youtube ha cancellato il video, emesso da un’autorità pubblica, in pochi minuti. Potete però vedere il video dove denuncia questo fatto:

Ecco cosa dice Capuzzo: “Un blackout di notizie da parte dei principali media mondiali è calato su Ivermectin come una cortina di ferro. I giornalisti che hanno strombazzato il terrore COVID-19 in India e Brasile non hanno riferito che l’Ivermectia stava schiacciando la variante P-1 nella foresta pluviale brasiliana e uccidendo COVID-19 e tutte le varianti in India. Che l’Ivermectin stesse salvando decine di migliaia di vite in Sud America non era una novità, ma lo era deridere i contadini del continente per aver preso la pasta veterinaria per i cavalli. I giornalisti hanno negato la conoscenza mondiale delle terapie salvavita più efficaci nella pandemia, ha detto Kory, specialmente tra gli anziani, le persone di colore e i poveri, mentre si  angosciavano davanti alla tragedia dei loro disparati tassi di morte”.

“Tre giorni dopo la testimonianza di Kory, un “giornalista fact checker” dell’Associated Press ha intervistato Kory “per venti minuti in cui gli ho presentato  tutte le prove degli studi esistenti (oltre quindici prove di osservazione randomizzate e multiple) che mostravano tutti i benefici drammatici dell’Ivermectina”, ha detto Kory. Quindi il giornalista  Poi ha scritto: “VALUTAZIONE AP: Falso. Non ci sono prove che l’ivermectina abbia dimostrato di essere un trattamento sicuro o efficace contro COVID-19.” Fine delle trasmissioni.

Si è assistito al pi+ grande caso di “Imperialismo farmaceutico” del mondo, il tutto con l’utilizzo dei social media. Sempre secondo Capuzzo: “Il 12 gennaio 2021, il Ministero della Salute brasiliano ha twittato ai suoi 1,2 milioni di follower di non aspettare ad affrontare il  COVID-19 fino a quando non è troppo tardi, ma di “andare in un’unità sanitaria e richiedere un trattamento precoce”, ottenendo  che Twitter rimuovesse la dichiarazione di  un  pubblico ufficiale d della quinta nazione sovrana più grande del mondo per “diffusione di informazioni fuorvianti e potenzialmente dannose”. (Il trattamento precoce è un codice per Ivermectin.) Il 31 gennaio, il Ministero della Salute slovacco ha annunciato la sua decisione su Facebook di consentire l’uso di Ivermectin, facendo sì che Facebook rimuovesse quel post ed addirittura rimuovesse  l’intera pagina su cui si trovava, l’Ivermectin for MDs Team. , con 10.200 membri da più di 100 paesi”. Evviva la terzietà dei social media

In Argentina, il professor e medico Hector Carvallo, i cui studi profilattici sono rinomati da altri ricercatori medici, afferma che tutta la sua documentazione scientifica sull’ivermectin è stata rapidamente cancellata da Internet. “Temo“, ha scritto  il docente ai suoi colleghi, ” che abbiamo colpito l’organo più sensibile degli esseri umani: il portafoglio” Il timore evidente dei social medi e delle fonti d’informazione ufficiali è che queste notizie sull’Ivermetctin potessero deviare l’attenzione, e i fondi, da vaccini e da nuovi antinfiammatori ed antivirali da poter registrare e rendere profittevoli, anche se talvolta queste nuove cure non sono efficaci. Se vediamo l’India qualche pensiero dovremmo inziare a farcelo, vista la caduta delle ospedalizzazioni dopo l’autorizzazione dell’Ivermectin contro il covid

La controprova viene dallo stato indiano del Tamil Nadu, dove il nuovo governatore MK Stalin (Nomen Omen) aveva obbligato a sostituire l’Ivermectin con in Remdesivir, ottenendo come risultato un aumento delle ospedalizzazioni tale da obbligarlo a fare retromarcia. Quando durerà questo post sui social media? Magari un po’ di più, visto che i soldi a vaccini e cure sono stati dati. Ormai l’organo umano più sensibile, il portafoglio, è stato sufficientemente tutelato.

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