Ma da giorni parla come se il padrone di casa fosse lui, come se lui avesse voluto Draghi al governo e avesse deciso i ministri tutti, il programma, le riforme e perfino cosa indossare e cosa mangiare.
I tg della Rai che sono di una povertà d’immagini da tv albanese sotto dittatura, ci presentano ogni giorno lo stesso film di repertorio con lui che cammina veloce telefonando, avvolto in una sciarpina al collo come fanno i “mezzi soprano” per non sporcarsi la voce.
Se non sei d’accordo con le nostre riforme, intìma il Lettatore ogni giorno a Salvini, te ne puoi andare. Tornatene da dove sei venuto, dalla tundra sovranista, tra i selvaggi maneschi e i meloni parlanti.
Lui detta legge anche se ha il quinto dei voti di questa maggioranza, ma parla come avesse i tre quinti.
Avendo in passato perso altre borse di studio, una a Palazzo Chigi sette anni fa, crede di essere stato reintegrato nel Palazzo di Governo e pensa o vuol far credere che Draghi sia solo il Luogotenente, il suo emissario.
Stavolta, per non ripetere la brutta fine della volta scorsa, Letta fa il grintoso, il cazzuto, il tosto; imita malamente Renzi, scottato come fu dal giorno in cui gli lasciò la campanella che ancora risuona dentro le sue orecchie...Continua su Articolo Originale...
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