Covid, scoperta nuova Variante Napoletana: incrocio tra ceppo europeo e sudafricano - Il web ironizza sull'episodio

 


Nel dizionario della pandemia la parola più in voga in questi giorni è "variante". C'è quella inglese, quella sudafricana fino ad arrivare alla brasiliana e alla scozzese, una sorta di variante della variante inglese.

Ma anche in Italia il virus è mutato e le sue nuove forme vengono studiate: sì, anche noi abbiamo la nostra variante, la napoletana. Basta dare uno sguardo alle tendenze italiane su Twitter: l'hashtag #variantenapoletana è ai primi posti.

La notizia e' stata presa dalla rete anche in maniera ironica, se non fosse che poi non e' affatto una bufala, ma sembra essere proprio vera.

In realtà «la variante di Sars-CoV-2 identificata a Napoli è un mutante nuovo e al momento raro, che mostra alcune caratteristiche tipiche della variante inglese, ma che presenta due punti di mutazione molto critici: uno comune ai mutanti brasiliano e sudafricano, l’altro del tutto nuovo». Lo spiega in un’intervista all’Adnkronos Salute Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv). Insomma è una variante di varie varianti...

Se per qualcuno la scoperta di una nuova variante di Covid isolata a Napoli grazie alla collaborazione tra Federico II e Pascale, e mai individuata prima in Italia, rappresenta un motivo di lustro per la città e la sua comunità scientifica in tutto il mondo, per altri è in parte solo un’altra buona occasione per dare libero sfogo all'ironia sul web, ed in un'altra, occasione per manifestare espressioni di razzismo nei confronti dei napoletani

Succede ancora una volta sul terreno scivoloso dei social e delle chat whatsapp, dove appena resa nota la notizia sono iniziati a girare e diventare virali molti meme che con ironia si riferivano al traguardo scientifico.

Il meme in questione chiama in ballo proprio il sito del Mattino, riportando un titolo fake in cui si legge: «Variante Covid Napoletana - Sintomi: perdita dell’olfatto e dell’orologio». Una provocazione, quella del secondo sintomo accostata a una reale alterazione da Covid-19, che allude a una quasi lombrosiana natura delinquente del napoletano, rafforzando uno stereotipo che associa ancora una volta l’immagine di Napoli e dei suoi abitanti all’illegalità diffusa, a scippi, e a rapine. 

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