Covid: In aumento i Contagi tra i Vaccinati. Sicuri che funziona?

 

Vaccinati e contagiati. Aumentano i casi di operatori sanitari vaccinati che poi si infettano di Covid, l’allarme viene dall’Associazione Nursing Up e il caso Taormina, con un focolaio in Cardiologia, sarebbe solo una delle tante segnalazioni giunte al sindacato.

Colpa di qualche infermiere “No Vax”? No, perché medici e infermieri sono tutti regolarmente vaccinati con due dosi. Inutile quindi cercare capri espiatori. Il presidente dell’Associazione denuncia la «non totale efficacia dei vaccini e il rischio per i pazienti fragili».

Ma c’è un altro fenomeno che sta emergendo anche su una stampa sempre molto silenziata: quello delle persone contagiate e positive pur essendo state vaccinate.

L’allarme viene dall’Associazione Nursing Up, lo storico sindacato italiano della categoria infermieristica, fondato nel 1997 da un gruppo di infermieri per difendere gli infermieri stessi. E’ un sindacato autonomo, rappresentativo della categoria, indipendente dalla politica di Governo e non vincolato a nessun partito politico né si ispira ad ideologia alcuna.

Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up, ha reso pubblica la sua preoccupazione per il costante aumento di operatori sanitari contagiati. In particolare si segnala la situazione dell’ospedale di Taormina, dove lo scorso 2 maggio è divampato un focolaio di Covid nel reparto di Cardiologia. 

De Palma sottolinea che da settimane la sua associazione sta ricevendo da tutta Italia segnalazioni di operatori sanitari colpiti da Covid pur essendo stati vaccinati, nella quasi totalità dei casi con vaccini Pfizer.

Le dichiarazioni del Presidente di Nursing Up sono molto interessanti: “Le motivazioni dei contagi degli infermieri già vaccinati non possono essere semplicemente legate alla già nota non totale efficacia dei farmaci”.

Una non totale efficacia che sarà anche nota agli operatori, ma che viene assolutamente negata a livello istituzionale.

L’allarme sulla scarsa efficacia dei vaccini era già stata lanciato lo scorso gennaio: il professor Peter Doshi, associato presso l’Università of Maryland e ricercatore sui servizi sanitari, aveva dichiarato che  l’efficacia reale dei vaccini a mRNA sarebbe tra il 19% e il 29%.  Doshi aveva notato delle discrepanze nei dati forniti da Pfizer e Moderna,  dati in qualche modo “forzati” (in particolare perché utilizzando “sospetti covid-19” e pazienti con covid-19 sintomatico che non erano confermati”). Il professor Doshi sottolineò opportunamente che la soglia di efficacia del vaccino perché possa ottenere l’autorizzazione dalle autorità di regolamentazione (l’Ema e le varie agenzie nazionali) è fissata al 50%.

Pfizer e Moderna dichiararono entrambe di aver raggiunto nelle loro sperimentazioni di fase II il 95% di efficacia. Nessuno ha ancora verificato questa tesi, ma i riscontri dagli ospedali sembrerebbero ridimensionare – e non di poco – questa asserzione...Continua su Articolo Originale...

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