Gli italiani stavano attendendo con ansia ed eccitazione il fantasmagorico decreto Riaperture. Come risultato, hanno scoperto che, almeno fino al 1° giugno, resterà in vigore il famigerato coprifuoco dalle 22 alle 5.
Non fino alle 24, non fino alle 23, ma proprio come adesso. Roba che aveva più autonomia Cenerentola… Ma questa misura anti-Covid è davvero utile? È davvero la nostra più preziosa ancora di salvataggio per salvarci dai contagi? A nostro parere, assolutamente no. E vi spieghiamo perché.
1. Il virus non diventa più contagioso dopo le 22
2. Gli italiani non sono dei bambini
Al momento opportuno, i tifosi delle chiusure a oltranza tireranno fuori l’asso nella manica: «Ma gli italiani sono indisciplinati, faranno discoteche e rave all night long», dirà il solito radical chic con Brandy e monocolo d’ordinanza. Al netto dell’insopportabile paternalismo che permea questo rigurgito di anti-italianità, in realtà è ben dimostrato che il nostro popolo si è finora comportato in maniera molto disciplinata. Anzi, forse pure troppo.
3. Non siamo in guerra
Il coprifuoco è misura da tempo di guerra. Non è un caso che, prima di Giuseppe Conte, l’ultimo capo di governo a dichiarare il coprifuoco sia stato Pietro Badoglio durante la Seconda guerra mondiale. Certo, lo sappiamo: per imporre le loro mille restrizioni, Conte e Draghi ci hanno detto che «siamo in guerra contro il coronavirus». E che, quindi, chiunque avesse dissentito sarebbe stato trattato alla pari di un disertore o di un disfattista. Ecco, questa retorica bellica da Armata Brancaleone ha proprio stufato. Anche perché la guerra è una cosa seria, il coprifuoco per impedire ai ventenni di andare al pub, no...Continua su Articolo Originale...
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