In Austria si dimette il ministro della salute. In Italia l’impavido Speranza resta incollato alla poltrona
Da Affari Italiani – Il Coronavirus continua ad essere un’emergenza in Italia ma non solo. Dall’Europa arriva un caso di dimissioni clamorose, destinato a non restare isolato, vista la complessità del momento e le molteplici problematiche che sono collegate a questa pandemia. Il ministro della Salute austriaco, Rudolf Anschober, ha annunciato le sue dimissioni. In una breve dichiarazione, ha motivato il passo indietro con uno stato di esaurimento causato dal sovraccarico di lavoro durante la pandemia di Covid. “Nella peggiore crisi sanitaria degli ultimi decenni l’Austria necessita di un ministro della Salute che sia in forma al 100%.
Al momento non lo sono e non lo sarò nelle prossime settimane se non tirerò il freno d’emergenza”, ha detto il 60enne. “Non voglio autodistruggermi”, ha aggiunto. Anche in Italia rischia di dover fare un passo indietro il ministro della Salute. Il fuoco amico sul ministero chiave per la lotta al Covid non si è fermato, anzi. Il caso è esploso e la maggioranza si è spaccata tra chi, a destra, vuole le dimissioni del campione del rigore e chi, a sinistra, difende il ministro più apprezzato dagli italiani.
Il problema, per la tenuta dell’esecutivo, – si legge sul Corriere della Sera – è che gli attacchi arrivano dalla maggioranza. Salvini è scatenato contro il ministro che «vede solo rosso» e chiede prudenza sulle riaperture. Ma il leader della Lega non è solo in questa campagna contro un ministro la cui sola presenza al governo impedisce di vantare la discontinuità da Conte. C’è Renzi che invoca una commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori commessi nella lotta alla pandemia. E c’è Gasparri di Forza Italia che sprona Speranza a «lasciare il campo per le chiusure ritardate e le decisioni sbagliate», per i piani pandemici «non aggiornati o mancanti» e per l’inchiesta di Bergamo sul caso dell’Oms e di Ranieri Guerra. A questi si è aggiunto anche l’ex M5s Paragone, ora leader di Italexit, che ha chiesto di sfiduciare il ministro in Senato, raccogliendo diversi consensi. Giorni fa, in un faccia a faccia alla Camera, Speranza aveva provato a spiegare a Salvini i fondamenti scientifici di quelle ordinanze che il leader leghista non digerisce. Ma invano, perché in gioco non c’è solo la linea sulle riaperture, ma la natura stessa dell’esecutivo.
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