Il delatore Alessandro Gassmann manda la polizia dal suo vicino e se ne vanta: “Ho fatto il mio dovere”

Di Ilaria Paoletti – Roma, 11 apr – Alessandro Gassmann è un attore che i ruoli li prende sul serio. Ad esempio, quello di guardiano del faro nella crisi pandemica lo recita alla lettera, anche se talvolta si concede qualche “improvvisazione”. Tipo quella di cui si è vantato su Twitter, ovvero di aver chiamato le forze dell’ordine perché un suo vicino di casa, a suo dire, stava facendo una festa.

Alessandro Gassmann e le beghe col vicino

Proprio così: col candore tipico degli invasati, Alessandro Gassmann su Twitter si  è fatto bello coi suoi follower scrivendo di aver chiamato la polizia al suo vicino. “Sai quelle cos edi condominio quando senti in casa del tuo vicino, inequivocabilmente il frastuono di un party con decine di ragazzi? …” chiede “Hai due possibilità: chiamare la polizia e rovinarti i rapporti con il vicino, ignorare e sopportare, scendere e suonare…”.

“Fatto il mio dovere. Fiero”

Si, puntualizzerete voi, anche a rileggere cento volte ciò che scrive, Alessandro Gassmann nomina due possibilità ma poi in effetti ne propone tre. Forse voleva dirci che “ignorare e sopportare” non è invero una scelta di fronte ad un abominio come una festa? Plausibile – anche se è una nostra interpretazione allegorica. Il figlio del sommo Vittorio non ci lascia dubbi: chiama la polizia. Ce lo dice pochi minuti dopo in coda al primo tweet: “Fatto il mio dovere. Fiero”.

Più delazioni che interpretazioni

La contestazione che è lecito fare ad Alessandro Gassmann non si rifà ad una ipotetica mentalità da strada per cui mai, in nessun caso, nessun individuo deve chiamare la polizia. In fondo, l’attore, da bravo cittadino, fa quello che gli chiede il governo: aumentare la pressione sociale sul vicino se solo osa sgarrare mezza regola. Discutibile, stupido, superficiale ma coerente. Quello che rende tutto questo siparietto molto triste, è il tentativo di Alessandro Gassmann di farci credere che ha una vocazione civile che – lo sappiamo bene noi, dato che ricordiamo di quando rifiutò di ospitare un rifugiato in uno scherzo delle Iene – si riduce alla delazione e alla denuncia. Forse tutto questo mostrarsi paladino delle regole anti-Covid un giorno frutterà ad Alessandro Gassmann un ruolo in qualche fiction Rai sugli eroi del Covid, magari nel ruolo di Giuseppe Conte. Noi, invece, lo ricorderemo più per le delazioni che per le interpretazioni.

Ilaria Paoletti

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