Il “compagno” Galli minimizza le piazze in rivolta: “Più poliziotti che manifestanti. Proteste pilotate” (Video)


Di Ilaria Paoletti – Roma, 12 apr – Il professor Massimo Galli, onnipresente guru mediatico della lotta al coronavirus, era ospite quest’ggi a Oggi è un altro giorno condotto da Serena Bortone e tra un’opinione e l’altra sulle riaperture ne ha espressa anche una sulla manifestazione Io Apro tenutasi oggi a Roma con uno sguardo agli anni 70 (quelli dipinti di rosso).

Io Apro, l’opinione insindacabile di Galli

Oggi a Roma c’è stata una manifestazione non autorizzata invocata tra gli altri dal movimento di ristoratori e dipendenti del comparto dell’accoglienza Io Apro. Già il 6 aprile scorso una manifestazione simile con gli stessi protagonisti aveva portato la tensione alle stelle a Roma, venendo in contatto con la polizia. Essendo presenti alcuni esponenti di CasaPound le belle menti della stampa italiana hanno pensato di liberarsi del problema addossando tutte le colpe ai “cattivi” fascisti che sfruttano il malcontento popolare.

“E’ storia vecchia, pochi manifestanti”

Nel commentare la manifestazione in corso a Roma, il professor Galli rispolvera tutta  la sua retorica da vecchio sessantottino: “Se tu vedi queste immagini intravedi più polizia o gente che sta a guardare di quanti siano i manifestanti” minimizza. “Forse quelli che stanno creando i momenti di frattura non sono i manifestanti” ipotizza “tra l’altro è storia vecchia”. Ma di cosa sta parlando Galli? Dei famosi “infiltrati” nelle manifestazioni, di quei brutti e cattivi che sfruttano il malcontento popolare per i loro torbidi scopi? “Non è una novità da decenni a questa parte” pontifica Galli “quella di cavalcare l’umore della gente, è una cosa che ha una lunga storia”.

Tutto pur di invalidare le proteste

La Bortone, dal canto suo, nel ribadire che la manifestazione di oggi non era autorizzata sostiene che appunto non siano i manifestanti di Io Apro ad aver cercato di forzare i blocchi per arrivare (come avevano chiesto) a Montecitorio, ma che siano stati altri. Insomma, qualsiasi scusa è buona per ridurre l’esasperazione di una piazza alle manovre di qualche infiltrato, meglio se “nero”. A parole Galli dice di capire il sentimento di chi manifesta, ma poi in pratica riduce tutto a una dinamica complottista anni ’70 di matrice rossa che delegittima in tutto le richieste del movimento Io Apro. A giudicare dalle immagini, però, la collera di oggi a Roma è reale, altro che frutto di “storia vecchia”.

 

Ilaria Paoletti

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