Io Apro e www.mioitalia.it sono alcuni dei loro movimenti di protesta di esercizi, ristoranti, trattorie.
Basta, dover aspettare che da Natale reclusi si faccia Pasqua in reclusione, che dalla Pasqua si stia segregati per altri mesi, ma poi, ecco la “luce in fondo al tunnel”. Cioè un altro treno fatale e letale lanciato a tutta velocità da loro, che sta per travolgerci.
Hanno iniziato con la Pasqua 2020 e strada facendo ci hanno preso gusto: Natale 2020, ri-Pasqua 2021. Non ci sono più i S.Valentino, S. Giuseppe, S. Giovanni, S. Michele né altri santi patroni che tengano, perché – oh mio Dio! – c’è solo S. Covid, e basta.
Non ci sono più battesimi, cresime, eucarestie, matrimoni né funerali che non contengano questo insopportabile aggettivo: “contingentato”.
Pare impossibile che non si possa fare una festa di compleanno, un anniversario, un giorno di ordinaria socialità senza la catena oppressiva dei veti e divieti, senza le varie pietre d’inciampo disseminate nel nostro percorso.
Io Apro propone di riprendersi il servizio di cena oltre al pranzo a partire dal 7 aprile. Ottima idea, violare questo lurido coprifuoco da tempi di guerra e da codice militare! E anche di ribellarsi ad un fisco predatorio e vorace che pretende salassi fiscali senza aver dato a questi poveretti, nemmeno l’opportunità di fatturare.
Ma per far sì che i nostri amici esercenti possano aprire occorre che la gente ci sia, che non abbia paura e impari a circolare. E cioè anche a Disobbedire?, un altro verbo della terza coniugazione. Disobbedire ai Dpcm che ora chiamano semplicemente “decreti legge”. In buona sostanza, cambiano il nome come hanno fatto col vaccino AstraZeneca che ora si chiama Vaxzevria, ma non il contenuto.
Fare l’esatto contrario di quanto propongono è norma buona, sana, giusta, sacrosanta e aiuta a non cadere in depressione...Continua su Articolo Originale...
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