Ragazza accoltellata da 16enne nordafricano, la madre lo giustifica: “È colpa delle restrizioni anti-covid”

Da Affari Italiani – Marta, la ventiseienne di Mogliano Veneto (Treviso), colpita brutalmente con 20 coltellate da un ragazzo 15enne, è fuori dal coma. La ragazza è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico, ma adesso si sta riprendendo. Lunedì scorso era stata aggredita mentre faceva jogging in una stradina nei pressi di casa sua.

Ora i carabinieri – si legge sul Corriere della Sera – sperano di ricostruire la dinamica dell’agguato teso da un ragazzino di appena 15 anni, che si trova nel carcere minorile di Treviso con l’accusa di tentato omicidio. L’ipotesi è di una rapina finita male. Ma cosa volesse farne del denaro è uno dei tanti aspetti ancora poco chiari della vicenda. A tirare un sospiro di sollievo, dopo la notizia del risveglio, è stata la madre dell’aggressore: “Sapere che se la caverà mi rende davvero tanto felice. Mi dispiace: quello che ha fatto mio figlio è grave”.

La donna – prosegue il Corriere – non riesce a spiegarsi il motivo che possa averlo portato ad un gesto simile. Lei è una ragazza-madre: il papà del 15enne, un immigrato di origini africane se n’è andato prima ancora che venisse al mondo, e lei l’ha cresciuto con le sue forze, aiutata dal fratello e dai genitori. Ora è disperata. “All’inizio – spiega la donna – aveva buoni voti a scuola, poi è cominciata la didattica a distanza e lì è cambiato. Negli ultimi tempi aveva grosse difficoltà a seguire le lezioni: non sopportava l’idea di dover restare chiuso in casa, quasi si sentisse in gabbia. E da quando la squadra di calcio in cui gioca ha sospeso gli allenamenti, la situazione è peggiorata. È come se, in mezzo a tutte queste restrizioni, non riuscisse a trovare un equilibrio”.

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