Questi studi indicano che Sputnik V innesca la produzione di anticorpi e cellule immunitarie che prendono di mira il coronavirus SARS-CoV-2 e possono aiutare a proteggere contro COVID-19”, si legge ancora nel comunicato di Ema. Quindi adesso l’Agenzia europea del farmaco, “valuterà i dati non appena saranno disponibili per decidere se i benefici superano i rischi”.
Insomma l’Ema inizia a muoversi. D’altronde in Europa si moltiplicano le voci che invocano lo Sputnik. La paura di restare fermi al palo inizia a farsi sentire e sul vaccino russo a febbraio erano già arrivati lo studio pubblicato dalla rivista scientifica Lancet e il via libera dell’istituto Spallanzani. E dire che inizialmente lo Sputnik V era stato accolto con una scettica reazione internazionale...Continua su Articolo Originale...
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