Duemilacinquecentosessantanove miliardi di euro. 2.569
miliardi di euro è la cifra gigantesca del debito pubblico
italiano a fine 2020 (nuovo massimo storico: in un anno + 159
miliardi), ma il peggio non è ancora passato.
Certo, non è la prima volta che il nostro Paese si trova a
doversi confrontare con un debito pubblico così pesante, ma le altre due volte
in cui ciò è capitato si usciva da due devastanti conflitti: la Prima e la
Seconda Guerra Mondiale. Insomma, parliamo di cifre che sarebbe un eufemismo
definire preoccupanti e che ci danno immediatamente e in modo chiaro la
dimensione dei problemi economici che ci troveremo ad affrontare nei prossimi
anni.
È un po’ come se sulla testa di ogni cittadino italiano,
neonati inclusi, pendesse un debito pari a 62.667 dollari.
Ma se guardiamo anche oltre i confini nazionali, è
facile scoprire come sia il mondo intero che oggi rischia di affogare nel
debito pubblico. Il FMI stima che, tra la fine del 2019 ed il 2021, il
rapporto tra debito e Pil salirà in media di 20 punti percentuali per le
economie avanzate, di 10 per i Paesi Emergenti e di 7 per quelli più poveri.
Non solo l’Italia, quindi, ma tutti i Paesi, a prescindere dal colore politico
del governo che li guida, si troveranno a dover fare i conti con questo
problema e con la necessità di invertire la rotta.
Il mix esplosivo degli ultimi mesi, generato
da una pandemia che è ancora ben lungi dall’essere superata e continua
a portarsi appresso una drammatica scia di contagi e morti, ha innescato una
pesante crisi economica e, conseguentemente, grosse incertezze sul futuro. Ciò
ha sicuramente peggiorato la situazione italiana, ma non si può certo dire che
la nostra “fedina penale” fosse totalmente pulita prima dell’arrivo di questo
terribile virus...Continua su Articolo Originale...
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