Il Tribunale di Reggio Emilia, con sentenza n. 54/2021, ha assolto una coppia uscita di casa in pieno lockdown e in zona rossa. Fermati dai carabinieri, i due avevano esibito un’autocertificazione falsa e per questo erano finiti a processo, ma il giudice li ha prosciolti, ritenendo illegittimo il Dpcm.
La sentenza è stata emessa dal gip Dario De Luca il 27 gennaio scorso. A darne notizia oggi è stato il portale di diritto laleggepertutti.it.
Perché, se il falso era conclamato? Nelle motivazioni, il giudice afferma che il reato non è configurabile in quanto si tratta di un «falso inutile» e, a ben vedere, non ci sarebbe alcun valido divieto di spostamento imposto ai cittadini: anzi, il Dpcm (si trattava del primo Decreto emanato dal premier Conte, quello dell’8 marzo 2020) è illegittimo.
Infatti, la sentenza spiega che, secondo la Costituzione, le limitazioni alla libertà personale possono avvenire solo in base ad un atto dell’autorità giudiziaria e non possono essere disposte da un atto amministrativo, quale è il Decreto emanato dal presidente del Consiglio.
Inoltre, le restrizioni devono essere disposte «nei casi e modi previsti dalla legge» e dunque non con limitazioni generalizzate e assolute della libertà personale come invece si è verificato – spiega il giudice – con «l’obbligo della permanenza domiciliare disposto nei confronti di una pluralità indeterminata di cittadini».
Dunque, i Dpcm sarebbero incostituzionali? Per il giudice emiliano sì...Continua su Articolo Originale...
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