Covid: Speranza, un Ministro senza Speranza

 


Superare lo schema a colori pensato dal precedente governo? Neanche per sogno, d’altronde il ministro della Salute, Roberto Speranza, è sempre lo stesso.

E lui pare proprio affezionato a quel cubo di Rubik fatto stivaleDopo il 6 aprile, giorno in cui scadrà il Dpcm, l’Italia resterà quindi ancora abbarbicata a quello schema.

Speranza è la plastica rappresentazione della gattopardiana svolta governativa. Per cambiare tutto, passando da Conte a Draghi, serviva che tutto rimanesse com’è al dicastero chiave per la gestione della pandemia.

E plastica è pure la posa mostrata da Speranza. Pettinato a dovere nel suo essere costantemente spettinato, il discettare ecumenico del ministro della Sanità è l’antitesi del suo rassicurante cognome.

Ogniqualvolta ti imbatti in una sua dichiarazione ti assale lo scoramento. Speranza riesce anche a raggelare le uscite apparentemente “speranzose” di altri esponenti del governo. Così il primo giorno di primavera sembra di subodorare un inverno incombente.

L’unica luce in fondo al tunnel, Speranza la vede quando parla di vaccini. Ma sempre con quel proferire soporifero che riuscirebbe a far crollare l’entusiasmo anche ai più ottimisti.


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