Covid: Due metri di distanza al Ristorante. Anche stavolta, nulla di Scientifico da Iss e Inail

 

L'Istituto Superiore della Sanità ha redatto un documento informativo con i comportamenti da adottare per contrastare il diffondersi delle varianti. Tra queste, i due metri a tavola. Fipe non ci sta e attacca: «Basta terrorismo mediatico, vogliamo prove scientifiche, altrimenti non ci stiamo»

Il mondo della ristorazione non ci sta e oggi più che mai attacca in maniera pesante chi sta disponendo le regole di prevenzione dal contagio di Covid. L'ultima indicazione che ha mandato su tutte le furie il settore è quella contenuta nel rapporto redatto dal Gruppo di lavoro Prevenzione e Controllo delle Infezioni dell'Istituto Superiore di Sanità di cui fanno parte anche l'Aifa (Agenzia del farmaco), il ministero della Salute e l'Inail per rispondere ad alcuni quesiti relativi alla diffusione delle temibili varianti.
La disposizione nel dossier
A pagina 3 del documento (allegato in Pdf) si legge che "relativamente al distanziamento fisico, non vi sono evidenze scientifiche che dimostrino la necessità di un incremento della distanza di sicurezza a seguito della comparsa delle nuove varianti virali; tuttavia, si ritiene che  un  metro rimanga la  distanza  minima da  adottare e che sarebbe  opportuno  aumentare  il distanziamento  fisico  fino  a  due  metri,  laddove  possibile  e  specialmente in  tutte  le  situazioni  nelle  quali venga rimossa la protezione respiratoria (come, ad esempio, in occasione del consumo di bevande e cibo)".

Ristoratori infuriati, mancano prove scientifiche
Una stangata ulteriore per i ristoranti che, se mai riusciranno a riaprire con regolarità, perderanno altri posti a tavola, altri clienti, altri incassi
. E, probabilmente, dovranno pure investire altri fondi per rimettere a norma per l'ennesima volta il proprio locale rendendolo idoneo alle disposizioni Inail. Lecito chiedersi però quanto queste disposizioni siano dei consigli o delle imposizioni. Ammesso che i controlli veri, severi, efficaci, promessi, mai avverranno nei locali pubblici da parte delle Forze dell'Ordine, cosa accadrà a chi non farà rispettare la distanza dei due metri, ma "solo" quella di un metro? Insomma, che validità legislativa ha questo documento?...Continua su Articolo Originale...

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