AstraZeneca cambia nome, ma gli effetti collaterali restano: rischio trombosi sul bugiardino del nuovo Vaxzervia

Da Affari Italiani – L’emergenza Coronavirus in Italia continua senza sosta. Preoccupa la situazione negli ospedali, con le terapie intensive ormai al collasso, a causa della variante inglese che domina su tutto il Paese e ormai è la causa dell’87% delle infezioni. Resta drammatico il numero di morti giornalieri, anche ieri si sono registrati ben 551 decessi.

In questo quadro di incertezza la speranza è rivolta verso i vaccini, ma le dosi a disposizione sono ancora troppo poche per guardare con ottimismo alle riaperture. Intanto dall’azienda farmaceutica che ha prodotto il siero snglo-svedese AstraZeneca arriva una novità. Il vaccino – si legge sul Corriere della Sera – cambia nome. Registrato il nominativo ufficiale, d’ora in avanti si chiamerà Vaxzevria. Lo ha approvato e comunicato l’Agenzia europea per i medicinali (Ema).

“Dare un nome a un farmaco nuovo è consuetudine. Il vaccino non aveva un nome e ora ce l’ha”, ha spiegato l’azienda. Ema – prosegue il Corriere – ha anche diffuso il nuovo foglietto illustrativo del farmaco dove, tra gli effetti collaterali, vengono menzionati i rarissimi casi di trombosi venosa cerebrale osservati in giovani donne (sotto i 55 anni e non registrati nella popolazione più anziana). L’Ema non ha escluso, né acclarato, un legame tra questi casi e il vaccino e pubblicherà un aggiornamento sul vaccino durante la prossima riunione del suo comitato per la sicurezza, che si terrà dal 6 al 9 aprile, incontro che aiuterà a chiarire la frequenza con cui si verifica l’effetto avverso segnalato e se il rischio possa variare in base all’età o al sesso.

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