Veneto, niente fondi pubblici a chi giustifica le Foibe. Gli estremisti e negazionisti dell’Anpi sono avvisati

Di Cristina Gauri – Roma, 24 feb – Chiudere i rubinetti dei fondi pubblici alle associazioni «che si macchiano di riduzionismo e di negazionismo nei confronti del dramma delle Foibe». Con una mozione approvata dal Consiglio regionale veneto arriva l’attesissimo stop all’erogazione di contributi per quelle realtà – Anpi in testa – che in qualche modo riducono, negano o giustificano gli eccidi perpetrati dai partigiani jugoslavi ai danni di militari e civili italiani autoctoni di Venezia Giulia, Istria e Dalmazia. Primo firmatario dell’atto di indirizzo il capogruppo FdI Raffaele Speranzon. Unici voti contrari, quelli della sinistra.

Speranzon ha espresso «enorme soddisfazione» per l’ok alla mozione, condannando il «vergognoso» il voto contrario dell’opposizione. «È la dimostrazione che in consiglio regionale siede un’opposizione che ancora oggi – puntualizza l’esponente di FdI – non sa fare i conti con la propria storia». Speranzon ha quindi stigmatizzato l’inqualificabile abitudine di una certa sinistra di omettere «di riconoscere le gravissime responsabilità dei comunisti, anche italiani, che dopo aver simpatizzato per i loro compagni jugoslavi infoibatori, hanno prima discriminato i profughi giuliano dalmati e poi per decenni insabbiato il dramma vissuto da nostri connazionali».

Cosa dice la mozione

Nella mozione stessa viene puntato il dito contro episodi deplorevoli quali la «presentazione del Vademecum del Giorno del Ricordo che ha trovato il patrocinio di alcuni comuni con il quale si vuole diffondere una versione riduzionista della storia della pulizia etnica perpetrata dai partigiani titini», passando per «i convegni durante i quali viene auspicata la più totale censura di una verità storica che per decenni i politici, gli storici e gli intellettuali hanno nascosto». Fino ai vergognosi «atti vandalici da parte di militanti dei centri sociali o di sigle riconducibili alla estrema sinistra nei confronti di diverse lapidi, vie o piazze dedicate all’esodo e alle foibe».

Rubinetti chiusi a chi giustifica le Foibe 

Pertanto, verrano sospesi «ogni tipo di contributo finanziario e di qualsiasi altra natura (es. patrocinio, concessione di sale, ecc.) a beneficio di soggetti pubblici e privati che, direttamente o indirettamente, concorrano con qualunque mezzo o in qualunque modo a diffondere azioni volte a macchiarsi di riduzionismo, giustificazionismo e/o di negazionismo nei confronti delle vicende drammatiche quali le Foibe e l’Esodo, sminuendone la portata e negando la valenza storica e politica di questa enorme tragedia».

Cristina Gauri

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