Usa, con Biden e i Dem al potere torna la “russofobia”: “Non rinnoveremo l’invito a Putin per partecipare al G7”

Di Daniele Rosa – Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha confermato con orgoglio e come promesso in campagna elettorale, il ritorno alla cooperazione con l’Europa dopo la svolta isolazionista portata avanti dall’ amministrazione di Donald Trump. “America is back, sono un uomo di parola” ha detto nell’incontro sulla sicurezza svoltosi in remoto a Monaco con i partner europei.

Biden ha anche avvertito dei rischi che incombono sulle democrazie – “In molti luoghi, compresi gli Stati Uniti e l’Europa, il progresso democratico è sotto assedio e quindi bisogna combattere abusi economici e coercizione soprattutto dalla Cina”. Non è la prima volta che Joe Biden, in altre vesti però, partecipa al forum di Monaco, prima come vicepresidente dell’amministrazione Barack Obama (2009-2017) e, prima ancora, come senatore degli Stati Uniti.

La svolta dell’era Biden da quella di Trump in politica estera può essere riassunta in un paio di frasi : “America first” e “America Back” non dette a caso soprattutto in una realtà che appare piuttosto complessa. Washington infatti non ha ancora ritirato i dazi applicati da Trump sui prodotti europei e nemmeno ha cambiato tono e strategia su Cina e Russia.

“L’alleanza transatlantica è tornata e non guarderemo indietro”, ha detto Biden al presidente francese Emmanuel Macron e alla cancelliera tedesca Angela Merkel confermando che gli Stati Uniti sono totalmente impegnati nella NATO. Il Presidente americano ha sottolineato come l’America sia determinata a riallacciarsi all’Europa, un’alleanza che ruota intorno a valori democratici condivisi. “In molti luoghi, compresi gli Stati Uniti e l’Europa, la democrazia è sotto assedio” ha rilevato il democratico confermando che la Cina occupa una posizione centrale nelle sfide individuate dagli Stati Uniti.

Se Trump aveva sempre messo l’accento sugli squilibri commerciali, Biden ha spesso sottolineato gli attacchi ai diritti e alle libertà, senza però dimenticare la sleale concorrenza economica cinese. Non è una sorpresa dire che Washington e Pechino stanno attraversando il momento più difficile delle loro relazioni da decenni e questa crisi va oltre il cambio di governo. “Dobbiamo prepararci insieme per una competizione strategica a lungo termine con la Cina”.

Questa politica di fermezza, ha rilevato il presidente, davanti al regime di Xi Jinping non deve però portare necessariamente a una politica del blocco “Est-Ovest” tipica della Guerra Fredda, né deve interrompere la cooperazione in crisi globali così cruciali come il Coronavirus o il cambiamento climatico. Però “bisogna respingere gli abusi economici e la coercizione da parte del governo cinese, che minano le basi del sistema economico internazionale. Tutti devono giocare con le stesse regole”.

E una parola è stata detta anche per la Russia. “Putin-ha detto Biden- cerca di erodere la nostra alleanza transatlantica perché è molto più facile per il Cremlino attaccare e minacciare singoli paesi che negoziare con un’alleanza unita. I leader russi vogliono che la gente pensi che il nostro sistema sia più corrotto, o corrotto come il loro ma il mondo sa che questo non è vero, compresi gli stessi cittadini russi”. E annuncia che non rinnoverà l’invito alla Russia, formulato dal suo predecessore Donald Trump, di tornare nel G7. Gli Stati Uniti sono cambiati, ma nel mirino tengono ancora Cina e Russia.

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