Orrore in Germania: 40 suore vendevano i bambini per le orge di preti e politici pedofili in cambio di denaro

Di Martino Della Costa – Orrore in convento, 40 suore sotto accusa in Germania: in cambio di denaro, costringevano i bambini a subire abusi nelle orge dei pedofili. Un orrore senza confini, quello che arriva da una cittadina tedesca. E che, di ora in ora, aggiorna il suo tragico bollettino di abusi inferti e vittime. Lo scandalo, in questo caso, coinvolge la Chiesa locale. In particolare un convento di Speyer, sulle rive del Reno. Un luogo gestito da una quarantina di suore che, tra i loro compiti, avevano assunto anche quello di fornire ragazzini fragili a preti predatori e politici pedofili. In cambio, le religiose ricevevano denaro. Soldi sporchi di sangue e guadagnati con inquietante sprezzo della vita. Una vita rovinata, nel caso delle piccole vittime degli abusi. Violenze reiterate, nel decennio a cavallo tra gli anni ’60 e ’70.

Germania, 40 suore sotto accusa: vendevano i bambini a predatori del clero e politici pedofili

Un orrore perpetrato senza pietà dalle suore del convento che, stando alla testimonianza di un uomo, resa anche in tribunale, avrebbe subito nel corso del tempo oltre mille violenze. Addirittura, il testimone che ha contribuito a portare a galla il sommerso di abusi e ricatti, ha raccontato che negli anni in cui ha vissuto nel collegio, le religiose lo trascinavano di peso nell’appartamento di uno dei sacerdoti. Un dramma che si ripeteva almeno una o due volte al mese. Una testimonianza tra le più sconvolgenti, la sua, andata ad aggiungersi a un rapporto sugli abusi che ha profondamente turbato la Germania – e non solo – che ha scoperchiato un vaso di Pandora, da cui sono fuoriusciti anche dettagli scabrosi e episodi da brivido che hanno provocato uno shock generale. E non solo in ambito ecclesiastico o in ambienti relativi ai fedeli della zona.

La testimonianza di una vittima: ha subito negli anni oltre 1000 violenze

Tra i tanti, allora, dal Messaggero apprendiamo per esempio che l’attuale vescovo della cittadina, dopo avere reso noto personalmente l’esito di questo studio – inizialmente tenuto riservato – «ha annunciato di sentire il bisogno di un mese sabbatico per riprendersi. “Anche io ho energie limitate per i pesi che devo portare”, ha detto monsignor Wiesemann alla agenzia cattolica Kna». Un disegno criminale scioccante, insomma, quello emerso dai dettagli sul caso. Realizzato nell’ombra e nel silenzio. E all’interno del quale, l’aguzzino spietato, accusato numero uno, è risultato essere l’allora vicario generale della diocesi, ora defunto. Una figura rimasta nell’ombra, di cui oggi emergono responsabilità agghiaccianti.

Chiesto un maxi risarcimento alla Chiesa e all’Ordine delle Suore del Divino Redentore

Dalle testimonianze fin qui raccolte, infatti, emerge l’incubo vissuto dalle piccole vittime, abusate anche nel corso di orge a cui partecipavano diversi membri del clero e politici locali. tutto organizzato e gestito con la complicità operosa della suore che, a quanto denunciato dai sopravvissuti a quell’orrore, avrebbero persino servito bevande agli ospiti di questi festini. In questi giorni, la Deutsche Welle ha riferito che una delle vittime del convento degli orrori, il 63enne K. Haucke, ha denunciato gli abusi e chiesto un maxi risarcimento alla Chiesa e all’Ordine delle Suore del Divino Redentore (Suore di Niederbronn). E con lui, al momento, le vittime di violenze fisiche e psicologiche sarebbero almeno 15. Ma si pensa che il conto sia destinato ad aumentare nel giro di breve...

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