Corruzione, appalti truccati e assenteismo: indagato presidente del consiglio regionale campano del PD

Di Ludovica Colli – Caserta, 22 feb – Assenteismo e corruzione alla Asl di Caserta, tra gli indagati c’è anche il presidente del Consiglio regionale della CampaniaGennaro Oliviero (Pd). Si tratta di una inchiesta dei Nas e della procura di Napoli Nord sulla sull’Asl di Caserta. Le indagini hanno scoperto numerosi episodi di assenteismo, corruzione e gare d’appalto truccate. Il presidente del Consiglio regionale è indagato per il reato di traffico di influenze. Oliviero è stato eletto nella coalizione di centrosinistra a sostegno del governatore Vincenzo De Luca.

Asl di Caserta, inchiesta “Penelope”: 12 arresti, 79 indagati

Nell’ambito dell’inchiesta “Penelope” sulla Asl di Caserta sono dodici le persone arrestate. Misure interdittive per sei indagati. Nel complesso sono 79 gli indagati, tra funzionari e dipendenti. Inoltre sono stati sequestrati oltre 1,5 milioni di euro. La stessa indagine, nel novembre scorso, ha scoperto 22 furbetti del cartellino – tra cui importanti funzionari del distretto Asl di Aversa -, che sono stati sospesi.  Secondo le indagini, l’affidamento dei servizi di trasporto in emergenza 118 avveniva in cambio di regali e assunzioni.

Oliviero: “A disposizione dell’autorità giudiziaria”

Sono a disposizione dell’autorità giudiziaria e mi auguro che questa vicenda si chiarisca al più presto, nell’interesse di tutti“. E’ il commento a caldo di Oliviero. “L’ho appreso dalla stampa – spiega il presidente del Consiglio regionale campano – non so neanche di cosa vengo accusato, vedremo appena avrò modo di leggere le carte”.

Il sistema di corruzione nella gestione dei pazienti

Grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali risultano numerose gravi violazioni penali. Come l’affidamento a poche ditte compiacenti di lavori di adeguamento e ristrutturazione. Il tutto in cambio di somme di denaro e regali vari. Emergono inoltre una serie di falsi ed abusi in merito alla gestione di pazienti con patologie psichiatriche. Soggetti affidati a strutture esterne convenzionate senza alcuna valutazione del piano terapeutico riabilitativo. E i costi della degenza, nell’ordine di diverse migliaia di euro per ciascun paziente, erano a carico dell’Asl di Caserta.

Pure il servizio di emergenza 118 nel mirino degli inquirenti

Ancora, gli inquirenti hanno accertato l’affidamento dei servizi di trasporto in emergenza 118 ad un’associazione di volontariato in cambio di regali e altri vantaggi, come l’assunzione di propri familiari. Sono stati poi riscontrati episodi di corruzione dei gestori delle strutture di riabilitazione convenzionate. In cambio dell’affidamento diretto dei pazienti e dell’omessa attività di controllo sui piani riabilitativi, i gestori corrispondevano periodicamente somme di danaro e altre utilità ai funzionari pubblici. E’ emersa infine la gestione occulta da parte di alcuni funzionari dell’Asl, con intestazione fittizia a persone compiacenti, di strutture private convenzionate. Era qui che venivano indirizzati i pazienti, con onere a carico dell’Asl, direttamente dai funzionari.

Ludovica Colli

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