“Mi ha chiamato come se fossi una prostituta”: continua la rissa tra Carlo Calenda e il “poltronaro” Mastella

Prosegue il botta e risposta tra Clemente Mastella e Carlo Calenda. Dopo aver raccontato della telefonata ricevuta per sostenere Giuseppe Conte in cambio – è quello che sostiene lui – di un aiuto da parte del Pd alla corsa per Roma, ecco che il leader di Azione rincara la dose. “Ho ricevuto una telefonata sbrigativa da Mastella: se mi porti i voti del gruppo al Senato, noi ne abbiamo tre, il Pd ti vota a Roma. L’ho liquidato anche perché io parlo con Zingaretti tutti i giorni”.

Ai microfoni di Radiouno Calenda non lesina rivelazione e nemmeno frecciatine: “Se ti chiama uno come se fossi uno Scilipoti o una prostituta“, aggiunge specificando che Mastella lo avrebbe chiamato come “intermediario del governo e del Ps. Sarebbe utile una smentita”. Mastella si è infatti reso protagonista della disperata ricerca di “responsabili”. Questi ultimi pronti a sostenere Giuseppe Conte, dopo lo strappo di Italia Viva. Da qui la telefonata all’ex piddino che comunque precisa: “«Che uomo sarei se votassi la fiducia a un governo rispetto al quale sono sempre stato all’opposizione? Non mi appartiene”.

E ancora: “Io ho un giudizio molto negativo sul modo in cui Renzi sta gestendo la crisi, non si capisce nulla. Da un mese critica il governo, come se non ne facesse parte. Una cosa che non si comprende. Se parli male di Conte e poi dici non ho preclusioni hai una grande confusione. Questo avanti e indietro è inaccettabile”.

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