Le proteste pro-Navalny? Un flop: in piazza sbarbatelli adescati sui social, a Mosca 15mila su 12 milioni di abitanti

Di Lorenzo Berti – Roma, 24 gen – Tanto rumore per nulla. Questa l’estrema sintesi della giornata di manifestazioni che si sono svolte ieri in decine di città russe a sostegno dAlexey Navalny, il blogger anti-Putin e filo-occidentale che attualmente si trova in carcere a Mosca per aver violato i termini della libertà vigilata conseguente ad una condanna per appropriazione indebita.

Russia, numeri sotto le aspettative per Navalny

Secondo i media più vicini agli organizzatori a partecipare alle proteste sarebbero state circa 15 mila persone a Mosca (4 mila invece la stima fornita dalle autorità), 10 mila a San Pietroburgo, 5 mila ad Ekaterinenburg e presenze minori nelle altre città. Numeri molto al di sotto delle aspettative degli organizzatori. Per fare un raffronto, nell’agosto 2019 l’opposizione liberale era riuscita a portare in piazza a Mosca circa 50 mila persone e stiamo comunque parlando di numeri irrisori per una città da 12 milioni di abitanti.

Sostegno americano ai dimostranti

La capillarità dell’organizzazione fa pensare che non si sia trattata di una mobilitazione spontanea ma di qualcosa che era già in preparazione da tempo. I dimostranti anti-Putin hanno avuto l’endorsement dell’ambasciata americana che venerdì aveva pubblicizzato i luoghi di ritrovo delle manifestazioni ed al termine delle proteste ha solidarizzato con gli arrestati. Immediata e durissima la replica dal Ministero degli Esteri russo: “Questa non è la prima volta che l’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca ha mostrato disprezzo per le norme e i regolamenti diplomatici pubblicando attivamente messaggi sui social media a sostegno di proteste nelle città russe. Si tratta di incoraggiare azioni violente, ipocritamente dichiarate come una protesta pacifica, in cui gli organizzatori coinvolgono cinicamente anche minorenni. Il governo degli Stati Uniti deve affrontare i propri problemi, compreso il superamento delle profonde divisioni nella società americana create dall’ingiustizia sociale, dalla disuguaglianza e dalla persecuzione del dissenso. I tentativi della diplomazia americana, che ignora ogni pudore, di incitare elementi radicali sono destinati al fallimento e avranno conseguenze negative per le relazioni bilaterali”.

Scontri con arresti e feriti a Mosca

La manifestazione di Mosca è stata teatro di scontri con gli attivisti pro-Navalny che hanno ripetutamente lanciato bottiglie, petardi e pezzi di ghiaccio contro le forze di sicurezza. Un agente alla guida di un’auto della polizia attaccata dai dimostranti è stato ferito in modo grave e perderà un occhio. Sono stati effettuati oltre 2000 arresti, tra i quali anche la moglie di Navalny rilasciata però in serata, e la direzione investigativa di Mosca ha annunciato l’apertura di un’indagine per individuare tutti i responsabili degli atti di violenza.

In piazza dodicenni reclutati su Tik Tok

A suscitare forti polemiche è stata anche la presenza in piazza di molti giovanissimi dai 12 ai 15 anni, adescati dall’intensa propaganda svolta dagli organizzatori sui social network, in particolare Tik Tok. “Se mi arrestano viene a prendermi la mamma e finisce lì” afferma candidamente un ragazzino intervistato dai media russi. In questo video, diventato immediatamente virale sul web, un dodicenne spiega di essere sceso in piazza solamente per fare festa con gli amici ed alla domanda su cosa vorrebbe dire al Presidente Putin risponde: “Di andare avanti così!”. In molti hanno accusato Navalny e la sua Ong di nascondersi cinicamente dietro ragazzini inconsapevoli mandati allo sbaraglio in piazza. La giornalista Yulia Vityazeva di Russia Today li ha definiti “un gruppo di pedofili politici che vuole usare i nostri figli per i loro giochi sporchi”.

Lorenzo Berti

Leggi la notizia su Il Primato Nazionale

L'articolo Le proteste pro-Navalny? Un flop: in piazza sbarbatelli adescati sui social, a Mosca 15mila su 12 milioni di abitanti proviene da Rassegne Italia.

Commenti