I 5 Stelle senza dignità e vergogna. La triste fine di Di Maio, in ginocchio da Mastella per salvare la poltrona

Di Adolfo Spezzaferro – Roma, 14 gen – Dopo l’appello di Beppe Grillo all’inciucione per salvare Conte (e il M5S), arriva pure quello di Luigi Di Maio ai “costruttori”, ossia Clemente Mastella. Partito come anti-casta, oggi il Movimento è un partito della casta, disposto a tutto pur di salvare la poltrona. Ecco quindi che il ministro degli Esteri pubblica un lungo post su Facebook, corredato da foto con sguardo fiero di chi scruta l’orizzonte… e ci vede il sindaco di Benevento, campione di trasformismo, cintura nera di capriole in Parlamento. Oggi pronto a dare una mano per salvare Conte e i grillini.

Di Maio attacca Renzi: “Strade definitivamente divise” 

Di Maio si straccia le vesti per la crisi scatenata da Renzi e lo condanna senza appello. “Il mondo ci sta guardando e purtroppo non possiamo andarne fieri”, dice il titolare della Farnesina. Assicura mai più con Renzi: “L’Italia rischia così di essere macchiata in modo indelebile da un gesto che considero irresponsabile e che, come avevo anticipato, divide definitivamente le nostre strade“. Ricordiamo che Di Maio è lo stesso di “mai con il Pd” e ora ci governa assieme.

Giggino spera nel governo dei responsabili

Poi Di Maio dice che in questa terribile fase i punti saldi sono Mattarella, il solito Conte e l’Europa. Fin qui, niente di che. Ma a un certo punto il post anticipa dove vuole andare a parare. “Le nostre famiglie, i nostri figli e i nostri nonni hanno il diritto di avere al fianco un governo responsabile e maturo che abbia la forza di difendere il proprio comparto produttivo e occupazionale”. Governo responsabile sta per governo dei responsabili. E infatti Di Maio prosegue: “Responsabilità, badate bene, non è una parola vuota, bensì è l’essenza di ogni atto e decisione che assumeremo da qui ai prossimi giorni”.

Il titolare degli Esteri spera di essere salvato da Mastella

E proprio quando il tono diviene oltremodo altisonante, Di Maio svela il suo reale intento: aggrapparsi a Mastella, che fu ministro di Berlusconi e poi ministro di Prodi (che poi fece pure cadere). L’uomo giusto al momento giusto (si fa per dire). In effetti è la moglie Sandra Lonardo, senatrice eletta in Forza Italia e poi passata al Misto (nel solco del coniuge), che potrebbe fare la differenza. “Siamo chiamati, oggi, a compiere una scelta davanti a un bivio che ci segnerà per sempre: la ripresa o l’immobilismo, la rinascita o la depressione economica e sociale”, echeggia il monito di Giggino. Ma subito dopo arriva la parola chiave: costruttori. Che poi sarebbe la nuova versione di responsabili, che poi sarebbero appunto i Mastella della situazione. “Il mio appello si rivolge dunque a tutti i costruttori europei che, come questo Governo, in Parlamento nutrono la volontà di dare all’Italia la sua opportunità di ripresa e di riscatto. Insieme, possiamo mantenere la via”.

Il no di Mattarella a un governo che si poggia su singoli responsabili

La via di cui parla Di Maio è quella che porta alla sua poltrona, ovviamente. E come lui, tutti i grillini stanno cercando disperatamente di tenersi strette le poltrone. Anche a costo di rivolgersi ai campioni della casta. A vecchi arnesi della politica che scalpitano per tornare in auge. Peccato che loro e i grillini non tengano conto dei paletti chiaramente espressi dal presidente della Repubblica. Un nuovo governo deve basarsi su una maggioranza solida, formata da gruppi parlamentari e non da singoli costruttori o responsabili.

Adolfo Spezzaferro

Leggi la notizia su Il Primato Nazionale

 

L'articolo I 5 Stelle senza dignità e vergogna. La triste fine di Di Maio, in ginocchio da Mastella per salvare la poltrona proviene da Rassegne Italia.

Commenti