Gli ospiti di Sanremo? Prima gli italiani. Il festival “sovranista” di Amadeus: “Sosteniamo i nostri lavoratori”

di Sveva Ferri – Ospiti italiani, pubblico e stampa in presenza, un’altra reunion dopo quella dei Ricchi e Poveri dello scorso anno: Amadeus parla del Sanremo che vorrebbe e spiega che il Festival deve essere un’occasione di rilancio per il comparto dello spettacolo nazionale. “Ci sono persone disoccupate da mesi, entourage di artisti che non lavorano: vorrei pensare a loro”, ha detto il conduttore e direttore artistico del Festival, per il quale la kermesse deve andare in scena dal 2 al 6 marzo. “Stiamo lavorando per questo”, ha spiegato.

Per gli ospiti di Sanremo “prima gli italiani”

L’obiettivo, stavolta, non è solo fare intrattenimento, ma sostenere la rinascita di tutto il settore spettacolo, così gravemente provato dalla crisi. Per questo sarà un Sanremo all’insegna del “prima gli italiani”. Gli ospiti internazionali, ha precisato Amadeus, potrebbero anche esserci, ma “vorrei fare un festival molto nazionale, pensare anche e soprattutto al settore musicale completamente a terra”. “A Sanremo dobbiamo rilanciare la musica, lo spettacolo, magari anche il teatro. Mi auguro – ha aggiunto – che i teatri possano riaprire, mi piacerebbe riaccendere i teatri in giro per l’Italia da Sanremo”.

Si lavora per un Festival “in presenza”

Amadeus pensa quindi a un Sanremo il più possibile “in presenza”, anche se nel rigoroso rispetto delle norme anti contagio. “I collegamenti no, dobbiamo essere tutti in presenza”, ha detto parlando della volontà di avere i giornalisti in sala stampa. Il problema è capire come, trovare un modo per non correre rischi. Per il pubblico, che in parte “potrebbe essere costituito da operatori sanitari già vaccinati”, si studia l’ipotesi di una nave.

L’idea di una “nave bolla” per gli spettatori

“L’idea sta diventando concreta”, ha chiarito Amadeus, parlando della volontà di “creare quella che si chiama una bolla”. Si pensa a 500 persone in platea, “che dovranno essere sempre le stesse”, sottoposte a tamponi “praticamente quotidiani” e “messe in protezione”, senza avere contatti con altri. “Dovranno essere presi, portati sulla nave, dove trascorreranno una bellissima settimana di vacanza, e poi la sera li porteremo all’Ariston. I pulmini saranno da massimo 20 persone, così se ci fosse un problema, si potranno isolare i contatti. Insomma, c’è tutto un protocollo. Non è una cosa facile da attuare, ma si può fare”, ha chiarito il direttore artistico di Sanremo.

Per la reunion si scommette sugli 883

Infine, si scommette sull’italianità anche per quanto riguarda l’auspicata reunion a effetto sul palco. Gli Abba, di cui si era parlato nei giorni scorsi, per Amadeus, “appartengono alla categoria dei desideri”, che “non sempre si realizzano”. Il momento, dunque, suggerisce di guardare in casa nostra e i riflettori sono puntati sugli 883, anche perché Max Pezzali ha già annunciato il ritorno in coppia con Mauro Repetto in un doppio concerto milanese programmato per il 9 e il 10 luglio. Sanremo, dunque, sarebbe la prima assoluta del ritorno insieme di questa coppia di artisti italianissimi.

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