Cristianofobia, dopo la Francia anche in Italia: data alle fiamme la statua della Madonna di Fratel Ettore

Di Filomena Auer – Dopo sfregi e scempi di ogni tipo, succede anche questo: è andata a fuoco la statua della Madonna posta trent’anni fa da Fratel Ettore in fondo a via Sammartini, a Milano. A segnalare l’ultimo atto che, accidentale e o voluto, va comunque a profanare un simbolo religioso importante come quello eretto vicino un centro per senzatetto e che persino Madre Teresa, trent’anni fa, andò ad omaggiare della sua presenza, è Otello Ruggeri, presidente del circolo di Fratelli d’Italia Almerigo Grilz.

Il quale, nel segnalare il caso rilanciato dall’Adnkronos, sottolinea come nel corso dei decenni la statua abbia rappresentato un simbolo della benevolenza mariana, praticata in terra da personalità devote come quella di Fratel Ettore Boschini (Roverbella, 25 marzo 1928 – Milano, 20 agosto 2004). Un religioso italiano dell’ordine dei Camilliani e benefattore, di cui è stata aperta la causa di beatificazione. Conosciuto a Milano semplicemente come fratel Ettore.

Milano, a fuoco la statua della Madonna di Fratel Ettore: la denuncia di FdI

Da quando svetta sulla strada milanese, spiega Ruggeri nel denunciare quanto accaduto nelle scorse ore, la statua ora andata a fuoco «ha ricevuto a braccia aperte tutti i bisognosi ospitati. Prima nel centro per senzatetto aperto dal Padre Camilliano. Poi, ai giorni nostri, quelli aiutati dalla Caritas. Accogliendo nel 1979 anche Madre Teresa di Calcutta in visita a Milano». E allora, «se si sia trattato di un incidente – sottolinea sempre Ruggeri – o di un atto deliberato, come dicono alcune voci di quartiere, spetta alle autorità competenti stabilirlo.

Dopo aver sentito i pompieri intervenuti sul posto. E gli eventuali testimoni. Possibilmente in tempi rapidi. Per rassicurare la popolazione poiché, paura, sospetto e illazioni, sono molto peggio della realtà dei fatti. Qualunque essa sia. Mi aspetto invece che le istituzioni, religiose e laiche, contribuiscano in modo virtuoso e rapido al restauro. O alla sostituzione di un simbolo di fede e carità, tanto caro ai milanesi».

La grande statua della Madonna, il simbolo distintivo di Fratel Ettore

La grande statua della Madonna di Fatima, tanto cara a Fratel Ettore. Che, nonostante misurasse più di un metro di altezza, il religioso portava dappertutto. Sistemandola magari sul tetto della sua auto o di uno dei furgoni malandati che utilizzava per trasportare i suoi poveri. Tanto da renderla un suo simbolo distintivo. Devotissimo alla Madonna, anche recitando il Rosario con l’altoparlante, Fratel Ettore diceva: «Porto la Mamma con me!».

E lo faceva davvero: letteralmente. Una vita, la sua, cambiata nel 1977, la notte di Natale, quando si era recato al dormitorio pubblico di viale Ortles con qualche bottiglia di spumante e dei panettoni, per festeggiare con gli ultimi. Una intera esistenza dedicata agli ultimi. Ai poveri e ai senzatetto. Agli emarginati e dimenticati. Quelli che il religioso ha accudito e aiutato sempre nel segno dell’amore mariano.

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