Mi tocca fare un po’ di body hacking: installo cristallini nuovi

Qualche mese fa mi è stata diagnosticata una cataratta nucleare a entrambi gli occhi; a giugno installerò cristallini artificiali per risolverla. Da appassionato di informatica, non so resistere all’idea di considerare la cosa come un caso di body hacking interessante da raccontare. Ma confesso che quest’idea mi serve anche per esorcizzare la fifa blu di farmi perforare gli occhi come Jean-Luc Picard in Primo Contatto.

È quasi comico che nel ventunesimo secolo abbiamo una tecnologia superiore a quella dei Borg di Star Trek. E meno male.

Prima di tutto, vorrei sdrammatizzare la situazione. Sto bene, tutto sommato, e mi rendo perfettamente conto che c’è tanta gente che sta infinitamente peggio di me e non ha accesso al livello di cure mediche al quale ho il privilegio di accedere io. La mia condizione attuale è che la cataratta mi vela la vista di notte o al buio, riducendo la nitidezza e il contrasto, per cui andare al cinema è uno strazio (soprattutto per un appassionato di alta definizione come me), le luci laterali mi abbagliano (lavorare negli studi TV è una faticaccia) e ho deciso di smettere di guidare quando c’è buio per maggiore sicurezza; di giorno vedo benissimo, anzi paradossalmente meglio di qualche anno fa, tanto che ho smesso di portare gli occhiali. Questa “seconda vista” è un fenomeno frequente in queste condizioni ed è una delle crudeli ironie della natura: proprio quando devi trovare il coraggio di farti mettere delle lame negli occhi ci vedi meglio. Ma so che è un miglioramento che passerà in fretta se non faccio un upgrade.

Detto questo, avviso subito che questo articolo conterrà immagini e concetti che potranno creare ansia o disgusto negli animi sensibili. In fin dei conti, si tratta di un intervento chirurgico agli occhi. Se questo pensiero vi crea agitazione, non leggete oltre. Ne riparleremo tra qualche settimana.

Aggiungo infine che questo articolo non costituisce informazione medica. È solo uno spiegone da nerd. Se avete bisogno di informazioni mediche, consultate un medico (non Google).

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Cominciamo dalle basi: la cataratta nucleare è un graduale offuscamento della parte centrale (nucleo) del cristallino, che è la lente naturale che mette a fuoco le immagini sulla retina (fonte: Manuale MSD). Speravo che c’entrasse qualcosa l’energia atomica, ma no. Nell’illustrazione qui sotto, che mostra schematicamente un occhio umano in sezione, il cristallino è l’ovale al centro.

Per risolvere la cataratta, il cristallino va rimosso e sostituito con una lente artificiale. Ma farlo senza danneggiare l’occhio non è banale: è necessario praticare due piccoli tagli laterali nell’occhio, raggiungere il cristallino attraverso quei tagli, all’interno della capsula che lo contiene, farlo a pezzi e poi estrarre i pezzi con un aspiratore. Questo intervento viene fatto da svegli, sotto anestesia locale e lieve sedazione, e ovviamente si vede tutto. Almeno fino al momento in cui viene distrutto il cristallino. Brrr.

Fare a pezzi un cristallino significa usare un emettitore di ultrasuoni che lo sbriciolano, cosa piuttosto traumatica per l’occhio ma comunque gestibile, oppure usare un laser per tagliare il cristallino a dadini. Il vantaggio del laser è che agisce dall’esterno, attraverso la parte trasparente frontale dell’occhio, ed è meno traumatico degli ultrasuoni. Questo laser che emette impulsi che durano femtosecondi (milionesimi di miliardesimi di secondo) e sono posizionati e orientati usando un sistema in realtà aumentata che pianifica tutti i puntamenti del raggio che trapassano progressivamente il cristallino fino a sezionarlo. Ho scelto la soluzione laser.

Una volta aspirati i dadini di cristallino, viene inserita la lente sostitutiva, passando attraverso i piccoli tagli laterali già praticati per inserire gli strumenti precedenti. La lente è flessibile e viene inserita arrotolata, dispiegandosi all’interno dell’occhio, e poi viene posizionata dal chirurgo e agganciata all’interno dell’occhio con due uncini morbidi.

Una lente intraoculare. Fonte: Wikipedia.

Esistono vari tipi di lente intraoculare, anche con focali multiple che permettono di vedere a fuoco sia da vicino sia da lontano, ma le loro prestazioni sono un compromesso, per cui ho scelto una lente monofocale che mi dovrebbe dare una messa a fuoco perfetta, anche di notte, da circa un metro di distanza fino all’infinito. Per le distanze inferiori userò gli occhiali, come prima.

Questo video, già posizionato al punto giusto, mostra la procedura in dettaglio. Su YouTube trovate anche le riprese delle operazioni, che sono un po’ più splatter di queste animazioni pulitine e rassicuranti.

Quest’altro video mostra una procedura leggermente differente ma chiarisce bene le varie fasi:

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L’operazione in sé è piuttosto breve; si torna subito a casa e nel giro di qualche ora si può usare l’occhio operato senza problemi. Le uniche precauzioni sono di non guidare subito (per via della sedazione e del riadattamento del cervello alla nuova visione), di mettere regolarmente gocce disinfettanti, e di non fare sforzi o assumere posizioni che possano aumentare la pressione intraoculare, perché questo potrebbe far riaprire i tagli laterali (che normalmente si rimarginano da soli). Vi risparmio l’elenco delle posizioni e soprattutto degli, uhm, sforzi, che è particolarmente pittoresco. Ovviamente vanno evitate le nuotate e gli ambienti polverosi.

I medici che mi stanno seguendo sanno che lavoro faccio e quindi hanno prevenuto subito la “sindrome del dottor Google” dandomi loro le parole chiave da cercare online per conoscere meglio la procedura medica: femto cataract lensar (da usare anche su YouTube). Mi hanno ovviamente spiegato personalmente in dettaglio tutta la procedura e tutti i pro e contro delle varie opzioni. 

Da fuori non si nota nulla a occhio nudo. Purtroppo l’intervento non sembra conferire superpoteri o un miglioramento dello spettro visibile.

Ho già fatto tutti gli esami medici preliminari e non ci sono complicazioni. Il 13 giugno farò il primo intervento; se tutto va bene, il 20 giugno farò il secondo. Nel frattempo, farfalle nello stomaco a parte, tutto va avanti come prima.

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