Gli Astronauti possono Votare dallo Spazio? Se sì, come?

L’astronauta statunitense Kate Rubins indica la “cabina elettorale” (in realtà una cuccetta adattata allo scopo) dove si è recata per votare a novembre 2020. Credit: NASA.

Ultimo aggiornamento: 2022/09/25 15:10.

Da un lettore su Twitter, Diego, arriva una domanda interessante e insolita a proposito della vita nello spazio: se sei un astronauta in missione nello spazio, puoi votare? E se puoi, come fai? Sto chiedendo lumi agli esperti; nel frattempo scrivo qui quello che ho scoperto fino a questo punto.

Durante i primi decenni di volo spaziale umano il problema del voto non si è posto, perché i voli erano molto brevi. Ma ora che gli astronauti di vari paesi svolgono spesso missioni della durata di molti mesi è abbastanza frequente che qualcuno di loro si trovi nello spazio durante delle elezioni o votazioni. In questo caso, che si fa?

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USA. La NASA spiega che gli astronauti statunitensi possono votare dallo spazio sin dal 1997; il primo a farlo è stato David Wolf, mentre era a bordo stazione russa/sovietica Mir. Prima di partire, compilano un’apposita richiesta, la FPCA (Federal Postcard Application), che è la stessa usata dai militari e dalle loro famiglie quando si trovano fuori dal territorio statunitense. Questo modulo annuncia alle autorità la loro intenzione di votare.

Gli astronauti americani normalmente risiedono in Texas, perché svolgono gran parte del proprio addestramento a Houston, e quindi la maggior parte di loro sceglie di votare come residente di quello stato, ma se risiedono altrove possono comunque votare nei rispettivi stati.

Dopo l’approvazione dellla FPCA, il county clerk (ufficiale del registro della contea) che si occupa delle votazioni nella contea di residenza dell’astronauta invia una scheda elettorale di prova al Johnson Space Center, a Houston, e l’astronauta usa un computer di quelli usati per l’addestramento all’uso della Stazione Spaziale Internazionale per verificare di essere in grado di compilarla e rispedirla al county clerk.

Se la prova si svolge con successo, il Centro di Controllo Missione del JSC invia all’astronauta nello spazio una scheda di voto elettronica protetta (generata dall’ufficio del county clerk) usando i normali uplink (canali di trasmissione dati) della Stazione. Il county clerk invia inoltre all’astronauta una mail contenente delle credenziali uniche personali che permettono all’astronauta di accedere alla scheda di voto.

A quel punto l’astronauta vota e la scheda di voto completata viene trasmessa a terra e consegnata via mail al county clerk per la registrazione. Il clerk ha una propria password, per garantire che sia l’unica persona in grado di leggere la scheda di voto. 

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URSS/Russia. I cosmonauti russi votano dallo spazio dal 1971: lo fecero per primi i membri dell’equipaggio della tragica missione Soyuz 11, Georgy Dobrovolsky, Vladislav Volkov e Viktor Patsayev, mentre erano a bordo della stazione sovietica Salyut 1, trasmettendo a terra la loro scelta per le elezioni del congresso del Partito Comunista dell’Unione Sovietica. Nell’attuale Russia, invece, i cosmonauti solitamente votano per procura: nel 2011, Anton Shkaplerov e Anatoli Ivanishin diedero le proprie istruzioni di voto a Dmitry Zhukov, un dipendente del Centro di Addestramento Cosmonauti. Possono però anche avvalersi del voto elettronico, come ha fatto Ivanishin nel 2020 mentre era a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, mentre il suo collega Ivan Vagner ha votato per procura.

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Cina. Non ho informazioni sulle possibilità di voto dallo spazio degli astronauti cinesi.

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Europa. Per quanto riguarda il voto spaziale degli astronauti europei, bisognerebbe valutare le procedure di voto dei singoli paesi. Grazie a due fonti dirette molto autorevoli, posso dire con certezza che al momento non esiste modo di votare dallo spazio per gli astronauti italiani; non so quale sia la situazione per quelli di altri paesi europei (ho chiesto ulteriori lumi all’ESA).

Forse (è una mia congettura) una persona di cittadinanza italiana che si trova nello spazio potrebbe ricorrere al voto per corrispondenza, come qualunque cittadino italiano residente all’estero e iscritto all’AIRE, ma rimarrebbe il problema dell’invio della scheda all’astronauta e della sua riconsegna a terra in tempo utile. Considerata la frequenza dei voli (cargo e con equipaggio) da e per la Stazione, può darsi che questa procedura sia almeno tecnicamente fattibile; non so se ci possano essere ostacoli di natura legale. Che io sappia, inoltre, in Italia non è consentito il voto per procura.

 

Fonti aggiuntive: NASA (2008), NASA (2020), Mashable (2016), Wikipedia, Miami Herald (1971), Moscow Times (2020). Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico) o altri metodi.

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