Un Partito No-Green Pass potrebbe nascere anche in Italia se si andasse al voto nei prossimi mesi. Il sondaggista Mannheimer a Sputnik: "Potrebbe ottenere tra il 5 e il 10 per cento dei consensi".
È l’acronimo di “Menschen - Freiheit - Grundrechte” (Mfg), che in tedesco significa “Uomini - Libertà - Diritti fondamentali”, il nome del partito anti-vaccino che è riuscito a raccogliere il 6,2 per cento dei consensi nelle ultime elezioni regionali in Alta Austria. Secondo gli analisti, oggi sarebbe pronto a votarlo tra il 4 e il 6 per cento degli austriaci. Una cifra che permetterebbe ai no-vax di entrare nel Parlamento di Vienna.
Anche dall’altra parte delle Alpi, a Trieste, il Movimento 3V (che sta per Vaccini vogliamo verità), è riuscito ad eleggere un proprio rappresentante, Ugo Rossi, al consiglio comunale.
Ma in Italia, dove le manifestazioni anti green pass ormai sono diventate un appuntamento fisso, potrebbe nascere un partito contro i vaccini? E quanto consenso potrebbe raccogliere? Sputnik Italia lo ha chiesto a Renato Mannheimer, sondaggista, fondatore dell’Ispo e membro dell’Advisory Board di Eumetra.
— Quante possibilità ci sono che l’Italia segua l’esempio austriaco?
— Il rischio che nasca un partito no-vax c’è. Dietro la lotta al green pass c’è un sacco di gente che protesta per svariati motivi. Si stima che in Italia i contrari al green pass siano circa il 20 per cento. Se il partito non fosse monotematico, ma in generale di protesta contro il governo e la crisi economica potrebbe raccogliere un po’ di consensi, anche approfittando del fatto che il sistema politico in Italia è molto debole.
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