Treviso, 16enne massacrata a calci e pugni da un gruppo di stranieri e minacciata: “Hai denunciato, ora ti uccidiamo”

Di SAN FIOR. Sono già stati identificati alcuni degli aggressori, che hanno assalito una ragazza coneglianese di 16 anni e due suoi amici, fratelli gemelli di 15 anni, sabato notte durante la festa “Welcomesummer.21” all’ex Baita di San Fior. Il “branco” sarebbe formato per la maggior parte da minorenni.

IDENTIFICATI ALCUNI VIOLENTI

La studentessa è stata presa a calci, adesso ha paura ad uscire da sola, anche perché sta ricevendo minacce di morte. “La gente infame bisogna ucciderla, avete sbagliato a denunciarci”, sono stati messaggi pubblicati sui social, insieme a immagini di coltelli. L’adolescente e i suoi due amici hanno riportato ferite con una prognosi di dieci giorni. Uno dei quindicenni continua ad avere dolori alla schiena e si è sottoposto ad esami medici per una possibile lesione alle vertebre.

Sul caso stanno indagando i carabinieri di Susegana e Conegliano. Era mezzanotte e un quarto di sabato 5 settembre notte, la zuffa è iniziata nei bagni.Un quindicenne è stato assalito da un gruppo di stranieri, per la maggior parte di origini magrebine e africane, e un argentino. «Io e suo fratello abbiamo visto la scena – rivive quei concitati momenti la studentessa sedicenne, intervenuta in difesa dell’amico – ho preso per i capelli uno dicendogli di stare fermo. Sono arrivati due body guard, che ci hanno detto: “Se volete fare rissa andate fuori, perchè noi non vogliamo casini”».

La lite è proseguita nel giardino del locale. «Un altro individuo si è avvicinato al fratello e gli ha tirato un pugno in bocca, lui ha iniziato a sanguinare e l’ho aiutato – racconta la studentessa – a quel punto è arrivato un altro ragazzo che da dietro mi ha dato due calci, buttandomi per terra. Per difendermi gli ho tirato una sberla. Mi hanno tirato anche un calcio nel ginocchio dove era stata operata l’anno scorso». È poi arrivato il padre dei due gemelli, che ha portato i figli e la sedicenne in ospedale.

«I bodyguard hanno detto al primo ragazzo che è stato aggredito che doveva inginocchiarsi, chiedere loro scusa e baciare loro le mani – spiega la ragazza – gli aggressori erano tutti stranieri, è gente che gira per Conegliano, non li conosciamo se non qualcuno di vista, erano in una decina. Siamo andati in pronto soccorso, abbiamo avuto dieci giorni di prognosi ciascuno».

NUOVE DENUNCE

Una notte da incubo che finirà in Procura, in seguito alle denunce sporte ai carabinieri. «Stiamo subendo minacce, come si fa a picchiare una ragazza – afferma il papà della sedicenne – hanno iniziato a pubblicare sui social coltelli e frasi come “Sappiamo la vostra famiglia dove abita, la gente infame bisogna ucciderla”. Mia figlia è scortata da noi, adesso non va più nemmeno al parco per paura. Queste bande devono essere fermate». Gli inquirenti stanno indagando, saranno acquisiti anche dei video.

«Non esiste che un bodyguard dica a un ragazzo di 15 anni “Inginocchiati e baciami le mani” – aggiunge il padre – o che qualcun altro dica al ragazzo che aveva preso il pugno di andare fuori perché altrimenti gli sporcava i fiori con il sangue. I nostri sono entrati con carta d’identità, green pass e tampone, altri senza nulla».

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